"Il gruppo indiano è inadempiente"

Piombino, i sindacati annunciano che presto ci sarà un consiglio di fabbrica per fare il punto della situazione

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Crisi Acciaierie: presto ci sarà un consiglio di fabbrica in cui i sindacati faranno il punto della situazione. In questi giorni sono aperti i confronti interni con le Rsu e i lavoratori, poi i sindacati Fim, Fiom e Uilm faranno una riunione tutti insieme nel consiglio di fabbrica convocato per giovedì prossimo.

I sindacati fanno a sapere che "il gruppo indiano dichiara, vista anche la congiuntura favorevole del mercato dell’acciaio e la decisione d’insediarsi in Europa, d’essere intenzionato a investire comunque a Piombino". "Una dichiarazione – proseguono i rappresentanti di Fim Fiom e Uil – che stride con la realtà: fino ad oggi Jindal è stato totalmente inadempiente senza rispettare nessuno degli impegni assunti con i lavoratori e con il territorio, che si sente totalmente tradito. Adesso è il momento di andare oltre gli sporadici annunci ed impegni". Per questo i sindacati chiamano il Governo e le istituzioni locali dal Comune alla Regione a fare la loro parte nei confronti di Jindal.

E sulla situazione delle Acciaierie di Piombino interviene anche il deputato della Lega Manfredi Potenti.

"Si sono diffuse alcune indiscrezioni circa gli esiti delle valutazioni relativa alla due diligence per l’ingresso di Invitalia nella proprietà del sito siderurgico ex Lucchini di Piombino. Ho rivolto un’interrogazione parlamentare al Mise per avere conferme ufficiali". Lo dichiara in una nota Manfredi Potenti, deputato della Lega aggiungendo di esprimere "apprezzamento per la costruttiva disponibilità che sino ad oggi il Governo ha mostrato nella vicenda, concedendo una proroga di due mesi - termine da poco decorso - per definire le analisi e le valutazioni contrattuali per l’ingresso di Invitalia. Ho quindi raccolto le crescenti preoccupazioni sociali provenienti dal mondo sindacale rispetto alle indiscrezioni secondo cui i dettagli delle analisi compiute, in specie sulle valutazioni di valore di mercato del sito, potrebbero nuovamente irrigidire i propositi di investimento della proprietà".

"Non possiamo permetterci un nuovo stop, dopo il quale si aprirebbero certamente le strade per una nuova ipotesi proprietaria - conclude -. Dopo il buon esito delle trattative degli impianti di Terni, è ora che anche Piombino veda finire questo oblio produttivo e torni a rivestire il suo pieno ruolo strategico nella fornitura di beni siderurgici mai così indispensabili in questo contesto di ripresa dei consumi".

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