Livorno, 29 maggio 2025 - Chi ascolta la voce dei bambini? Il loro grido che sale da tante latitudini del pianeta, nelle guerre, dai barconi in mezzo al mare o alle frontiere del respingimento? Lo hanno ascoltato i tanti bambini di Livorno che con i loro insegnanti e docenti, e tantissime persone hanno condiviso il loro desiderio di pace mercoledì mattina 28 maggio, nella manifestazione promossa dalla Comunità di Sant'Egidio, in collaborazione con la Diocesi di Livorno, il Comune e l'Istoreco. È la Giornata cittadina per la pace, che ritorna con una forza nuova, per non restare spettatori e dire con i piccoli: "Nessuno dovrà più soffrire”. In un appello che è stato diffuso e firmato e che tutti possono firmare on line. Si individuano strade precise, alcuni ingredienti, per concretizzare la pace e non riabilitare, come si sta facendo, la conflittualità e la guerra.
"Non possiamo permettere - si legge - che le nostre città, luci nel buio di tanti itinerari umani in cerca di libertà e pace, diventino luoghi di distruzione e di dolore. Non possiamo accettare che i nostri porti siano chiusi e diventino luoghi che respingono chi fugge dalla guerra invece di accogliere e salvare".
Ed ecco alcune strade: l’avvio di trattative che possano portare a soluzioni giuste e durature, laddove c’è un conflitto; il rispetto per ogni individuo, per ogni comunità, per ogni fede,
affinché possa vivere nella libertà, nella dignità e nella sicurezza; l’impegno a promuovere il dialogo interculturale e interreligioso, per rafforzare i legami di fratellanza e di comprensione reciproca; l’attenzione e la cura per l’ambiente e per il mare, che ci lega tutti e che costituisce un bene comune da preservare; l’apertura di corridoi umanitari o comunque di vie legali di ingresso e la semplificazione delle procedure necessarie a chiedere asilo, a trovare rifugio dai conflitti e dalla persecuzione; la lotta all’analfabetismo, la promozione della scuola e dell’istruzione, pubblica e gratuita, che è premessa di libertà.
Dopo i saluti di Andrea Zargani per la Diocesi, che ha sottolineato “la necessità di comprendere che in questo periodo storico la cultura della Pace è tra le mani di tutti e che tutte le religioni possono dare a tale cultura vigore e forza” e da Michele Magnani, assessore con delega alle politiche giovanili per il Comune di Livorno, la Giornata è stata introdotta da Ilaria Mucci della Comunità di Sant’Egidio: "E' importante promuovere la pace a partire dai più piccoli”, tenendo presente che "non è giusto che nei conflitti, in ogni conflitto, ovunque esso sia, siano i bambini a dover soffrire di più per tutte le conseguenze che le guerre portano” ed “è bello vedere quanti sono i bambini e gli alunni intervenuti oggi in questa giornata, segno di un desiderio di pace sempre crescente”. Le ha fatto eco la Dirigente Scolastica Cecilia Semplici “Educare alla pace è importante e si può costruire nelle classi a partire da ciascuno di noi”.
Il corteo dei bambini e adolescenti si è diretto agli Scali d’Azeglio, dove si è svolta la seconda parte della commemorazione: ogni bambino, più di 500 intervenuti, ha depositato un fiore, simbolo di Pace, presso la targa che ricorda le oltre 200 vittime rimaste intrappolate e morte sotto le bombe di quel 28 Maggio 1943, insieme alle vittime di tutte le guerre. Il nome di ogni paese in conflitto è stato ricordato da Cristina Grieco, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale: “Siamo dalla parte di coloro che promuovono queste iniziative di Pace” per aiutare tutti a “tessere” quei legami di pace senza i quali non si vive.
La Giornata cittadina per la pace è stata istituita grazie alla raccolta firme lanciata dalla Comunità di Sant’Egidio, approvata dall’Amministrazione Comunale di Livorno nel 2004. Sono quindi più di 20 anni che il 28 maggio si ricordano le violenze delle guerre di ieri e di oggi per abbracciare invece una cultura della pace.