Il paradosso dell’elettrodotto dismesso

Livorno, la Curia ha le mani legate per alcune strutture sottoposte a vincolo determinato da linee elettriche ormai disattivate

"In via La Pira a Corea, dove hanno sede importanti servizi di Fondazione Caritas, abbiamo degli spazi che potremmo riconvertire per l’emergenza abitativa che sta conoscendo una fase di recrudescenza per la crisi economica provocata dall’emergenza covid. Paradossalmente abbiamo le mani legate perché sopra le nostre teste corre l’elettrodotto Enel collegato alla centrale elettrica dismessa di via Salvatore Orlando. Pur disattivato l’ettrodotto è sottoposto ancora a rigidi vincoli sulle emissioni elettromagnetiche. Perciò è vietato stare nei paraggi dell’eletrodotto più di 8 ore al giorno. Abbiamo chiesto in tutte le sedi la rimozione di tale vincolo che ci impedisce di allestire le strutture per l’emergenza abitativa. Non sappiamo più a chi chiedere". A parlare è il vescovo di Livorno, monsignore Simone Giusti, scoraggiato, ma non per questo rassegnato, davanti al muro di gomma contro il quale lotta da tempo per far decollare il centro per l’emergenza casa. Il vescovo in mente ha anche altri progetti per i quali ieri ha fatto il punto della situazione con il responsabile della Direzione Territoriale Tirrenica di Banco Bpm, Adelmo Lelli, il presidente e direttore generale della Fondazione Caritas Livorno don Luciano Cantini e Guido de Nicolais. Prima di tutto monsignore Giusti ha ringraziato Banco Bpm "per avere dato il proprio contributo alla Fondazione Caritas e al centro polifunzionale di via Donnini". Adelmo Lelli ha risposto: "Come banca del territorio siamo orgogliosi di aver sostenuto la comunità livornese in questo periodo difficile attraverso molteplici iniziative". Il Vescovo ha poi proseguito annunciando le nuove sfide per le quali "l’aiuto di Banco Bpm sarà prezioso". Le nuova sfide riguardano "la realizzazione di un emporio solidale in via La Pira che offra ai bisognosi anche generi alimentari freschi che potremo conservare nelle celle frigo di cui già disponiamo" ha spiegato il vescovo. Ancora il vescovo: "È in corso l’iter burocratico in Comune per l’emporio. Spero che la pratica sia evasa al più presto, perché le famiglie povere non possono aspettare". L’altro progetto: il centro di aggregazione per i giovani. "Uno spazio di libertà dove allestire un pub con discoteca. È già stato individuato il sito: più probabilmente l’ex Teatro La Pira qui a Corea da ristritturare. Insomma vogliamo creare uno spazio per prevenire le devianze giovanili, dove possano divertirsi senza sballare e giocare a guardie e ladri con l’elicottero della polizia". Il riferimento è all’impiego dell’elicottero della polizia per sorvegliare la movida in Venezia e per la città lo scorso giugno.

Monica Dolciotti

Hai già un abbonamento?
Questo articolo è riservato agli abbonati

Accedi senza limiti a tutti i contenuti di iltelegrafolivorno.it e dei siti collegati.Naviga senza pubblicità!

ABBONAMENTO SETTIMANALE

2,30 € 0,79 € a settimanaper le prime 24 settimane. Addebito ogni 28 giorni.
Nessun vincolo di durata. Disdici quando vuoi
mese
anno