’Il piccolo Marat’ conquista il Teatro Goldoni

Oggi alle 16 la replica dell’opera di Mascagni allestita per il centenario della sua composizione

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di Michele Manzotti

La città ha ritrovato un altro tassello di uno dei suoi figli più famosi, Pietro Mascagni e lo ha festeggiato con una lunga serie di applausi dedicata a ogni cantante che si presentava in scena a fine rappresentazione. Il recupero de “Il piccolo Marat”, allestito dal Teatro Goldoni e in replica oggi alle 16, a cento anni dalla sua composizione è stato un modo per onorare il maestro livornese, che il grande pubblico conosce solo per “Cavalleria rusticana” (e qualche volta anche “Iris”), ma non per il resto della produzione che vede un catalogo molto ampio. “Il piccolo Marat”, su libretto di Giovacchino Forzano ebbe inoltre un grande successo sin da quando fu rappresentato nel 1921 al Teatro Costanzi di Roma. D’altra parte, ascoltandola oggi, si comprende come all’epoca l’opera andasse incontro ai gusti del pubblico per la sua ampia sonorità orchestrale e per le voci portate ad accentuare i sentimenti e le caratteristiche dei personaggi. La proposta al Goldoni, dopo un’assenza dalla città dal 1989 quando fu rappresentata a Villa Mimbelli, ha visto la regia di Sarah Schinasi muoversi in una Francia dove il tardo settecento si mescola ad ambientazioni e costumi legati a quelli del secondo conflitto mondiale per evidenziare l’atmosfera del terrore giacobino. Un’idea corretta che forse però non convince fino in fondo nel primo atto, nei momenti con le scene corali, mentre funziona meglio negli altri due. In questo contesto si muovono i personaggi con ’Il piccolo Marat’ del tenore Samuele Simoncini, la cui voce sa affrontare bene e con sicurezza lo stile verista, e con l’Orco del basso Andrea Silvestrelli autorevole nella parte scenica e vocale. Il soprano Valentina Boi riesce a dare al personaggio di Mariella il giusto impeto giovanile con una prova valida. Tra gli altri ruoli ricordiamo le ottime prove di Stefano Marchisio, che ha dato vita al Soldato, di Alberto Mastromarino (Carpentiere) e Silvia Pantani (Mamma). Il direttore Mario Menicagli ha diretto l’opera lasciando il giusto spazio alle voci mettendo a frutto le sonorità dell’Orchestra della Toscana nel sottolineare i momenti più drammatici, con il Coro del Teatro Goldoni preparato da Maurizio Preziosi in bella evidenza.

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