Il vecchio silo Solvay passa al Comune

San Vincenzo, l’intesa con l’azienda prevede il recupero di tutta l’area vicina alla stazione. Progetto e assemblee con i cittadini

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Non c’è solo il passaggio del velodromo di San Carlo al patrimonio pubblico nell’accordo tra società Solvay e Comune di San Vincenzo. Come hanno spiegato ieri mattina il sindaco Paolo Riccuccci e l’assessore all’urbanistica Nicola Bertini, l’intesa riguarda l’intero comparto delle cave e il silo alla stazione di San Vincenzo dove una volta avveniva il carico del calcare dalla teleferica ai treni diretti allo stabilimento di Rosignano. Il Silo Solvay è inutilizzato da 2007-2008 quando la teleferica fu dismessa e rimpiazzata da una ferrovia in via della Valle. Per anni è rimasto abbandonato.

"Con questo accordo inizia la sistemazione dell’ingresso nord di San Vincenzo" spiega il siindaco Riccucci e l’assessore Bertini spiega come. "C’è stato un lungo dibattito sul futuro del silo – ricorda Bertini – tra demolizione e recupero. Con l’accordo conserviamo una parte importante del manufatto che testimonia il lavoro e la storia di questo territorio. Una parte verrà abbattuta per permettere il racccordo dei binari Solvay con la rete ferroviaria nazionale. Ma l’intesa riguarda tutta l’area di oltre due ettari intorno al silo. C’è una pineta che verrà resa pubblica e accando al verde un’area edificabile di cui il 60% sarà per l’edilizia privata e il 40% per l’edilizia popolare. Inoltre recuperiamo il silo che ha una base di 400 metri quadrati per due o tre piani (il progetto deve essere ancora elaborato) per funzioni sociali". Solvay smonterà alcuni elementi del silo di particolare interesse storico come grandi ingranaggi e alcune parti di macchinari che saranno recuperati e conservati nelll’area come testimonianza di archeologia industriale.

"Tutta l’operazione – sottolinea Bertini – è un recupero urbano, non si consuma nuovo suolo e si rende fruibile uno spazio verde alla comunità. Per il progetto del silo faremo una serie di assemblee pubbliche per un confronto con cittadini e associazioni, la prima sarà entro la fine di ottobre". Oltre al silo l’intesa prevede anche la trasformazione dei diritti di passaggio dei camion della cava in una sorta di ’canone’ annuale pagato con opere pubbliche. La prima sarà la messa in sicurezza del percorso pedonale che costeggia la ferrovia in via della Valle.

Luca Filippi