Il Vespucci ha un ’gemello’ I segreti nel tour digitale

Accordo tra Marina Militare e Università di Firenze dipartimento Architettura. Ecco come si tramanda un patrimonio storico di valori e di conoscenze

Migration

E’ nato il gemello digitale della nave scuola Amerigo Vespucci. Un lavoro mai realizzato che permette di rendere immortale questa nave simbolo dell’Italia nel mondo. Un accordo tra la Marina Militare e l’Università di Firenze dipartimento di Architettura ha permesso di ricostruire in 3D tutte le parti della nave, realizzando un archivio che sarà sempre accessibile. “Vespucci è il vanto della Marina Militare Italiana, la presenza qui a Livorno conferma il rapporto straordinario con la città – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani – Vespucci poi ci porta ad Amerigo, colui che ha dato il nome all’America ed era un nome tutto toscano. Il nonno si chiamava così". Poi ha aggiunto: "Livorno sta vivendo come porto una prospettiva di grande avanzamento. Con la Darsena Europa, Livorno è un porto destinato a crescere; a giorni partiremo con lo scavalco che consente alla ferrovia di collegare il porto all’interporto in maniera più rapida. Poi c’è il progetto Farma Valley". In questo contesto, ecco che l’impegno dell’Università di Firenze su questo storico veliero rappresenta un evento unico. Alla presentazione di questo lungo lavoro di raccolta di immagini per costruire un tour virtuale nel cuore della nave, c’era anche la vicesindaco di Livorno Libera Camici. Forte l’impegno del capo del 7° reparto dello Stato Maggiore Marina l’ammiraglio di divisione Marco Tomassetti che ha rilanciato la collaborazione con l’ateneo fiorentino anche per il futuro. Un lavoro straordinario che permette a questa nave di guardare al futuro con ottimismo, nonostante i suoi 91 anni. " La digitalizzazione di tutte le immagini ci aiuta anche nella manutenzione della nave". Orgoglioso il suo comandante, il capitano di vascello Luigi Romagnoli che ha ringraziato la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, il direttore del Dipartimento di Architettura Giuseppe De Luca, e il docente di disegno Stefano Bertocci anima di questo complesso lavoro. Perchè l’obiettivo è quello di tramandare una memoria che, altrimenti, andrebbe perduta. Un patrimonio di valori, di conoscenze, di esperienze che ha un valore inestimabile.

Michela Berti