In 1.500 i ragazzi a ’#Scegli la strada giusta’

Livorno, Questura e Provveditorato a braccetto per parlare di legalità con le scuole medie

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Scegli la strada giusta... Ieri 1500 ragazzi collegati in remoto con il magistrato Alfredo Morvillo, fratello di Francesca e cognato di Giovanni Falcone, nel trentennale della strage di Capaci. Collegati il questore Roberto Massucci e il provveditore Simonetti. L’iniziativa, pregevolmente condotta da Tizia Rapisarda dirigente al Provveditorato, e fortemente voluta dalla questura di Livorno è stato un bell’esercizio di cittadinanza. I ragazzi hanno fatto tantissime domande sulla mafia, sulla vita di Falcone e della moglie Francesca. Hanno voluto sapere dal fratello quali fossero i sogni di Francesca: "Mia sorella era più grande di me di cinque anni. Non so bene il sogno di mia sorella. Ma il sogno di mio padre era sicuramente quello di averla magistrato. Quindi immagino che fosse anche quello di mia sorella: Gli studenti hanno incalzato sulla protezione dei magistrati: "Dubbi sulla protezione di Falcone e Borsellino ce ne sono stati, le stragi erano evitabili". "Mia sorella e il dottor Falcone si concedevano una vita normale anche se dovevano stare attenti a non mettere in pericolo la loro vita e quella della scorta".

Il dottor Morvillo ha toccato aspetti importanti del suo vissuto: "E’ stato importante il dolore dimostrato dai miei colleghi per continuare a fare il mio lavoro dopo la strage di Capaci. Non ho mai avuto paura, eravamo in tanti ad occuparci di certe indagini. Falcone e Borsellino avevano scardinato equilibrio e il loro lavoro oggi è alla base della Direzione distrettuale antimafia. Non ho mai cercato la vendetta – ha detto Morvillo ai ragazzi – ma ho sempre avuto la consapevolezza di fare tutto quello che era necessario per assicurare alla giustizia le persone che hanno provocato queste morti". Un tema di grande attualità anche nelle scuole medie dove si può parlare di mafia declinandola con parole alla loro portata: dal bullismo all’omertà, dalle minacce ai ricatti. Parlare di questi temi non è mai abbastanza, in famiglia come a scuola, proprio per aiutare i nostri giovani a schierarsi in maniera consapevole, ’Scegliendo la strada giusta’.

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