"In Provincia si apre una fase nuova"

La neoeletta Scarpellini: "Una vasta area di convergenza programmatica anche con le liste civiche"

Sandra Scarpellini

Sandra Scarpellini

Sandra Scarpellini, sindaca di Castagneto, è la nuova presidente dalla Provincia di Livorno. Eletta, come abbiamo già scritto ieri, sabato sera dai consiglieri e sindaci, ha ottenuto il 69,3% dei voti, ora avrà davanti un mandato breve, ma intenso.

Le Province sono rimaste a metà del guado: dovevano essere abolite, poi in realtà sono rimaste e hanno sempre funzioni importati. Come ci si sente in questo ruolo?

"E’ vero – spiega Sandra Scarpellini – la riforma aqlla fine non c’è stata e ora le Province hanno sempre compiti importanti, sono l’elemento di raccordo territoriale fra i Comuni e la Regione e lo Stato. Credo che dovremo tornare il prima possibile alle elezioni da parte dei cittadini del consiglio provinciale e del presidente. L’esperienza ha mostrato che questo ente intermedio è utile".

E quale sarà il primo punto che affronterà nel suo mandato?

"La scuola. E’ una delle competenze più importanti per la Provincia e non lo è solo per la costruzione e la manutenzione degli edifici scolastici. Credo che sia necessario migliorare l’offerta scolastica in senso lato, intendo subito aprire un tavolo di confronto con le amministrazioni comunali e gli istituti. Andrò personalmente a visitare tutte le scuole e cercherò di fare il massimo per dare ai ragazzi e agli insegnanti un ambiente adeguato dove poter lavorare e formarsi. La scuola è alla base della nostra società dobbiamo fare il massimo. Deve diventare sempre di più un incubatore di opportunità. I soldi ci sono, bisogna sfruttare al meglio le possibilità dei fondi del Pnrr".

La provincia di Livorno è stretta e lunga, poi ci sono le isole e territori molto diversi. Come cercherà di tenere insieme tutto?

"La geografia è quella, siamo in una situazione molto particolare, con una città capoluogo al nord, poi la bassa val di Cecina, la Val di Cornia con Piombino e l’Elba e le isole dell’Arcipelago. Il nostro territorio ha una ricchezza data dalla diversità, ma non è facile avere politiche omogenee. Credo che bisogna tener conto di tutte le realtà e dare risposte concrete, l’esperienza di sindaco aiuta".

Abbiamo settori che vanno bene come il turismo, ma anche aree di crisi. Che può fare la Provincia?

"Su alcuni punti non abbiamo competenzze specifiche, ma c’ il ruolo fondamentale di coordinamento e aiuto alle amministrazioni comunali per tutto ciò che riguarda il reperimento di fondi pubblici e nei progetti trasfrontalieri".

E politicamente che significa essere eletti presidente? I consigli comunali sono espressione del voto di tre anni fa, oggi tante cose sono cambiate...

"In base ai regolamenti il presidente viene eletto in base ai voti di consiglieri e sindaci, una fotografia politica del passato, ma è chiaro, questo vale per tutti in Italia. Io sono consapevole di tutto questo, tuttavia credo che poi siamo egualmente in una fase nuova perché si è ragionato con tutti, c’è stato un bel confronto con le liste civiche, il Pd si è aperto alla discussione, mi pare un elemento importante anche in proiezione futura. Ci siamo confrontati sui valori, sui principi, sulle cose da fare. E mi ha fatto piacere registrare una vasta area di convergenza che va oltre il Pd. Questa è una esperienza che apre una fase nuova, molto costruttiva".

Luca Filippi