Maxi indagine su Rimateria, otto indagati per bancarotta fraudolenta

Documenti acquisiti dalla Guardia di finanza nella sede e in abitazioni private. Coinvolte anche altre società: c'è Navarra

Guardia di finanza

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Piombino (Livorno), 17 giugno 2021 - Esplode, nel bel mezzo del fallimento Rimateria, una clamorosa indagine della Guardia di Finanza di Piombino sulla società he gestisce la discarica di Ischia di Crociano. Ci sono otto persone indagate per bancarotta freaudolenta e alcuni anche per altri reati. Ieri mattina sono scattate le perquisizioni. Pattuglie di finanzieri si sono presentate ai cancelli dell’impianto e hanno iniziatio a setacciare i documenti custoditi nella sede amministrativa. Contemporanemente altre perquisizioni sono partite in altre città sedi di Unirecuperi e Navarra, a Reggio Emilia e Frosinone.

L’indagine va avanti da tempo, ma ieri c’è stato un atto importante con l’acquisizione di una mole imponente di documentazione, che a quanto si apprende, sarebbe avvenuta anche nelle abitazioni private di alcuni indagati.

A far partire l’indagine sarebbe stato un esposto del presidente Francesco Pellati, il quale dopo il suo insediamento avrebbe deciso di denunciare alcune situazioni apparse non molto chiare. Tra gli indagati ci sarebbero alcuni ex presidenti di Asiu e Rimateria. Ma non sono loro, anche dirigenti e altre figure. Secondo quanto si è potuto capire gli inquirenti avrebbero accertato l’esistenza di un sistema piuttosto sofisticato di operazioni apparentemente regolari, ma in realtà in grado di provocare danni gravissimi alla società partecipata dai Comuni della val di Cornia. Quanto sia esteso il livello di compartecipazione a questo sistema, da parte della politica, è ancora da verificare, ma non si esclude che nei prossimi giorni possano emergere nuovi indagati, via via che verranno esaminati tutti i faldoni e i files dei documenti acquisti dalla Guardia di Finanza.

L’indagine vuole appurare anche come sia stato possibile che una società oiperante nel settore del trattamento e smaltimento rifiuti abbia accumulato in maxi debito di milioni di euro, quando nella media questo tipo di aziende realizzano utili. L’indagine riguarda le gestioni passate, ma anche situazioni attuali. Un evento che si viene a inserire in un contesto particolare in cui i 41 dipendenti della società Rimateria rischiano il licenziamento a breve dopo il fallimento decretato dal Tribunale che ha escluso la continuità aziendale in questa fase. In questo modo si blocca anche l’attività dei ripristini ambientali e delle bonifiche con problemi legati alla gestione della discarica che anche in assenza di nuovi conferimenti, ha bisogni di manutenzione continua e una serie di interventi che sono stati prescritti dalla Regione. E nel futuro, con un’indagine così complessa e vasta in corso, è difficile pensare che qualsiasi società possa essere interessata a rilevare l’azienda. Per cui, come riportiamo qui a fianco, c’è la preoccupazione del sindaco di Piombino per i posti di lavoro e anche per la questione ambientale.

Maila Papi - Luca Filippi