E intanto l'isola d'Elba sogna l'immunità di gregge: "Sì, possibile a fine maggio"

Il sindaco Zini: "Dal punto di vista dell'immagine e della promozione sarebbe un segnale importante"

Isola d'Elba

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Portoferraio (Livorno), 8 aprile 2021 - "Dal punto di vista dell'immagine e della promozione sarebbe un segnale importante perché potremmo dire non di essere Covid-free, ma che su tutte le isole minori siamo prossimi all'immunità di gregge".

È quanto dichiara alla Dire il sindaco di Portoferraio e presidente della conferenza dei sindaci dell' Elba, Angelo Zini, in merito all'iniziativa rilanciata dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, di una vaccinazione di massa nelle isole minori. L'operazione, oltre a replicare in Italia quanto gia' deciso in Grecia, si presenta fattibile in tempi rapidi vista la platea dei cittadini interessati.

Angelo Zini

Ad esempio nei sette comuni dell'isola d'Elba, fa sapere Zini, "la popolazione vaccinabile e' di circa 25 mila persone, escludendo gli under 16. Se consideriamo quelli che sono gia' stati vaccinati, la quota scende a 20 mila persone oltre a qualche centinaio di lavoratori delle strutture turistiche". L'idea di coprire in via prioritaria le popolazioni delle isole minori era stata avanzata gia' un mese fa dalla associazione nazionale di riferimento. Adesso, spiega il sindaco di Portoferraio, "oltre alla comunicazione del ministro Garavaglia attendiamo la stesura del protocollo, in modo da definire la parte operativa delle vaccinazioni. L'obiettivo e' di arrivare a fine maggio con la campagna completamente eseguita. Se viene dato il via in questi giorni al testo, possiamo farcela".

I sindaci dell' Elba, ma anche degli altri territori dell'arcipelago toscano, aspettano in particolare una nota del commissario straordinario all'emergenza Coronavirus, Francesco Figliuolo. I contatti in questo senso sono in corso tramite l'associazione che riunisce le isole minori. Il primo cittadino di Portoferraio conferma: "Stiamo attendendo la definizione ufficiale del programma. Per noi non si tratterebbe di un privilegio, ma di una variante della campagna di vaccinazione nei confronti di popolazioni abbastanza circoscritte e con una grande valenza per il turismo".