
Spiaggia di Marciana Marina, Isola d'Elba
Firenze, 28 maggio 2025 – L’isola d’Elba brilla per la raccolta differenziata, ma delude per dispersione idrica, consumo di suolo e mobilità sostenibile. È questo, in sintesi, il quadro tracciato dal rapporto Isole Sostenibili 2025 curato da Legambiente e CNR-IIA (Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR), presentato alla Green Med Expo & Symposium di Napoli.
Il documento analizza lo stato della transizione ecologica in 26 piccole isole italiane, comprese le toscane Elba, Capraia, Giglio e Gorgona, attraverso indicatori come energia, rifiuti, acqua, trasporti e consumo di suolo.
Raccolta differenziata: Elba tra le migliori
Nel panorama nazionale, l’Isola d’Elba è tra le sole quattro isole italiane a superare il 65% di raccolta differenziata (66,06%). Un risultato positivo, anche se lontano dall’eccellenza di Favignana (85%). Molto più indietro Capraia(42,1%) e Giglio, fanalino di coda con appena il 28,4%.
Cementificazione e rischio idrogeologico
Mentre Capraia ha registrato un consumo di suolo pari a zero, all’Elba sono stati cementificati oltre 4 ettari nel solo 2023, il dato peggiore tra le isole italiane. Un elemento critico, soprattutto considerando i rischi idrogeologici: basti ricordare le inondazioni che hanno colpito l’Elba lo scorso 14 febbraio.
Emergenza acqua: dispersione ancora alta
Anche sul fronte idrico, la situazione è complessa. La dispersione dell’acqua potabile raggiunge il 57% a Capraia e il 46% all’Elba. Solo il Giglio si distingue positivamente, con appena l’8% di perdite.
Energia rinnovabile: passi avanti, ma non basta
C’è qualche segnale incoraggiante sull’energia. Capraia utilizza biodiesel per la produzione elettrica (seppur importato), mentre l’Elba è prima in Italia per potenza fotovoltaica installata (7815 kW). Tuttavia, l’isola rimane lontana dagli obiettivi nazionali e regionali, e il solare termico è ancora marginale. Il progetto di eolico marino, invece, è fermo sulla carta. Sul fronte delle comunità energetiche rinnovabili, si registrano alcune iniziative in fase progettuale, ma ancora nulla di strutturato.
Trasporti: auto ovunque, trasporto pubblico carente
Il vero tallone d’Achille resta la mobilità sostenibile. All’Elba ci sono oltre 23.000 auto (74 ogni 100 abitanti), molte delle quali sotto la classe Euro 5. Il trasporto pubblico, sia terrestre che marittimo, è insufficiente e disorganizzato, penalizzando residenti e turisti.
Il commento di Legambiente: “Troppi progetti si arenano”
Per Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana, la frammentazione amministrativa dell’arcipelago – 10 comuni per poche isole – ostacola una gestione ambientale efficace: “I progetti green spesso si annunciano e poi si fermano. Bisognerebbe correre e invece stiamo, quando va bene, facendo piccoli passi, scavalcati anche da altre isole che prima ci seguivano. Con questo ritmo l’arcipelago rischia di diventare un posto dove i turisti del nord Europa vengono a vedere come si viveva e si produceva energia prima della nuova rivoluzione energetica e della sostenibilità ambientale. Peccato, perché le risorse e le occasioni non mancano, bisognerebbe utilizzarle e saperle cogliere”.