La tragedia. Muore a 19 anni all'isola d'Elba durante l'immersione

Il dramma si è consumato nel tratto di mare antistante la costa di Remaiolo, nel versante sud occidentale dell’isola. Il ragazzo era di Follonica (Grosseto)

Michele Maccianti

Michele Maccianti

Capoliveri, Isola d'Elba (Livorno), 12 agosto 2018 - Tragedia del mare ieri all’Elba. Un subacqueo di 19 anni, Michele Maccianti, nato a Massa Marittima ma residente a Follonica (Grosseto), è morto a seguito di un grave malore, accusato mentre stava effettuando un’immersione in apnea. Il dramma si è consumato poco prima delle 15 nel tratto di mare antistante la costa di Remaiolo, nel versante sud occidentale dell’isola dove il giovane era arrivato in gommone da Follonica con la madre Cinzia Zanaboni, il suo compagno Andrea Ancillotti e la figlia di lui, per trascorrere una spensierata giornata al mare ed effettuare una battuta di pesca in apnea, la sua grande passione.

Michele Maccianti – figlio di Giacomo Maccianti che gestisce una panetteria a Follonica – è definito un sub esperto, ed è sceso in acqua insieme al compagno della madre. Entrambi hanno quindi iniziato la battuta di pesca effettuando una serie di immersioni e tenendosi a distanza l’uno dall’altro. Dopo circa una ventina di minuti il compagno della madre, al momento di risalire sul gommone, ha scorto in lontananza il pallone del ragazzo a pochi metri dalla costa. Non vedendolo riemergere ha subito raggiunto il pallone e sul fondale, ad una decina di metri di profondità, ha scorto il corpo esanime di Michele.

L’uomo si è subito immerso per recuperarlo, l’ha riportato in superficie e lo ha quindi caricato sul gommone. Nel frattempo la madre ha dato l’allarme chiamando i carabinieri che l’hanno messa in contatto con la centrale operativa della Capitaneria di Porto di Portoferraio. Quest’ultima ha subito inviato nella zona il battello veloce del Gc 310 di stanza a Porto Azzurro e la motovedetta Cp 892, partita da Portoferraio ed ha attivato il 118 che, a sua volta, ha disposto l’intervento dei volontari della pubblica assistenza di Capoliveri con il medico di turno sulla loro ambulanza e, vista la gravità della situazione, anche dell’elicottero Pegaso 3, alzatosi in volo da Massa.

La guardia costiera ha suggerito di portare il ragazzo nella vicina spiaggia dell’Innamorata, cosa che è stata fatta rapidamente con un gommone di passaggio con a bordo due ragazze, una delle quali, durante il trasferimento, ha iniziato a praticare a Michele le manovre di rianimazione, poi proseguite, una volta arrivati sulla spiaggia dell’Innamorata, dai bagnini e quindi dal personale inviato sul posto dal 118. Il ragazzo, mentre si continuava a fare di tutto per cercare di salvargli la vita, è stato, infine, portato in ambulanza al campo sportivo di Capoliveri dove ne frattempo era atterrato il Pegaso 3.

Qui i soccorritori di bordo hanno tentato anch’essi di far ripendere a battere il cuore di Michele. Purtroppo però non c’è stato niente da fare ed attorno alle 17.20 il medico legale dell’Asl Luigi Genghi non ha potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso, dovuto probabilmente ad una sincope anossica. La salma di Michele Maccianti è stata ricomposta all’obitorio all’ospedale di Portoferraio. Il magistrato che ha coordinato le indagini condotte dalla guardia costiera, ha già concesso il nulla osta per la sepoltura.