Dal primo febbraio ci saranno 35 posti di lavoro a rischio alla Iss Palumbo, che lavora dentro la raffineria, perché scadrà a breve l’appalto per stoccaggio, logistica e movimentazione dei lubrificanti. Forse non sarà rinnovato.
"Altri 35 posti di lavoro a riscchio nel territorio livornese. La società Iss Palumbo ha infatti aperto la procedura di licenziamento collettivo per i suoi 35 dipendenti che lavorano all’interno della raffineria Eni di Stagno nel settore dello stoccaggio, logistica e movimentazione dei lubrificanti". A lanciare l’allarme sono Flaviano Bardocci (Filcams-Cgil) e Massimo Marino (Uiltrasporti).
"L’appalto in questione, fino ad oggi gestito da Iss Palumbo, scadrà il 31 gennaio, ma i vertici di Eni non hanno ancora chiarito quale sarà il suo futuro – precisano Bardocci e Marino – Eni non ha ancora fatto sapere se questa lavorazione sarà totalmente reinternalizzata, o se sarà spacchettata in più appalti, o addiritturase sarà bandita una nuova gara per l’affidamento integrale del servizio".
La Iss Palumbo impiega oggi in questo appalto 22 carrellisti che si occupano della movimentazione dei fusti di lubrificanti e 13 addetti che gestiscono le pratiche per la loro spedizione.
La Iss Palumbo sta aspettando di capire se sarà bandita o no una nuova gara e a quali condizioni.
Intanto dal primo febbraio 2022 altri 35 lavoratori rischiano di restare a casa, una mazzata per un territorio dove la disoccupazione è alle stelle. "Ai vertici di Eni chiediamo pertanto - concludono Bardocci e Marino - di fare chiarezza al più presto. Chiediamo anche alle istituzioni locali di prendere contatto con i vertici della raffineria".
L’obiettivo dei sindacalisti è scongiurare al più presto una crisi che potrebbe avere pesanti ricadute di tenuta anche sociale.