Jsw, i sindacati: "La politica non ci ascolta, c’è un silenzio pesante"

Dal consiglio di fabbrica la risoluzione per la richiesta al prefetto

A stabilimento fermo si è tenuto il consiglio di fabbrica di Jsw. Fim, Fiom e Uilm pronti con pacchetti prima di ‘consultazione’ e informazione poi eventualmente di protesta. Pesa il silenzio della politica in questa vicenda che non trova fine. La vertenza ex Lucchini è aperta da tredici anni, ma in questi ultimi anni pesa ancora di più l’immobilismo del ministero, pesano i continui rinvii e una assenza di prospettive per il futuro. Fra una promessa e l’altra, un annuncio di piano industriale, di ingresso dello Stato nel capitale sociale, di ultimatum mai rispettati, di annunci di costruzione di tre forni elettrici, poi due, poi forse niente. E intanto anche il treno rotaie che doveva ripartire a giorni, è fermo e ripartirà a marzo. I sindacati si sono incontrati ieri in consiglio di fabbrica e dalla prossima settimana le Rsu incontreranno i lavoratori, reparto per reparto, poi tutta la parte istituzionale dalla politica al Prefetto. I sindacati arrivati a questo punto vogliono comprendere cosa sta facendo la politica per trovare una soluzione alla vertenza. Esaurito il primo percorso, a quel punto in assenza anche di una convocazione a Roma, in assenza di certezze, Fim, Fiom e Uilm potrebbero iniziare forme di protesta come sono già state fatte in passato, che hanno permesso di riaccendere i riflettori sullo stabilimento piombinese, ma che poi quando la vertenza sembrava incanalata verso una risoluzione, tutto purtroppo si è fermato, ancora una volta.