Jsw non conferma Arvedi e rilancia

Piombino, il vicepresidente Carrai ai sindacati: "Domani l’ok per l’addendum". Demolizioni congelate

Jsw smentisce ai sindacati accordi di vendita con Arvedi e annuncia che domani sarà definito il documento per sottoscrivere l’addendum all’accordo di programma per Piombino, propedeutico per l’assegnazione della commessa miliardaria di Rfi. Prima del consiglio di fabbrica che si è tenuto ieri a Piombino, le organizzazioni sindacali hanno incontrato i vertici di Jsw Steel Italy per tentare di far chiarezza sulle notizia che trapelavano di un accordo di vendita fra Jsw e Arvedi già siglato. All’incontro erano presente il presidente Bubbar, il cicepresidente Marco Carrai, il Coo Sudhakar Asawale e la direzione del personale con Luca Faenzi. I vertici aziendali "hanno smentito la trattativa per la vendita di Jsw ad Arvedi – spiega il segretario Uilm Lorenzo Fusco - anzi, hanno ribadito l’intenzione di fare investimenti in Europa. Carrai ci ha detto che entro mercoledì sarà definito il documento per sottoscrivere l’addendum all’accordo di programma per Piombino che, dopo la condivisione con le varie istituzioni firmatarie, dovrebbe portare alla firma del contratto per le rotaie". E oggi a Piombino sarebbe dovuto iniziare lo smantellamento dell’altoforno, ma i sindacati sono riusciti a bloccare l’operazione. "Era in programma l’arrivo dei mezzi della ditta Demiced per lo smantellamento del forno, ma abbiamo chiesto e ottenuto da Carrai di bloccare l’operazione. Altrimenti lo avremmo fatto noi" sottolinea Fusco. Dopo il Consiglio di fabbrica le organizzazioni sindacati hanno chiesto e ottenuto un incontro con l’Amministrazione comunale di Piombino, successivamente con l’Autorità di Sistema Portuale e con la Regione Toscana, per proseguire con un documento da sottoscrivere unitariamente, così come emerso dopo l’iniziativa del 4 maggio, per un progetto complessivo per Piombino da pretendere con forza al Governo assieme ad una convocazione ormai non più rinviabile. Sulla questione Jsw ieri è intervenuto anche il presidente della Regione Eugenio Giani. "Su Piombino non andrei oltre il clima che si sta vivendo perché non c’è nessuna certezza. Però auspico che possa tornare al centro delle politiche della siderurgia in Italia perché a differenza di Taranto qui non ci sono ricorsi, Piombino vuole la sua siderurgia, è orgogliosa di essere il luogo dove venivano prodotte le rotaie in Italia. Non investire su Piombino, anche per il pubblico, è un peccato". "Spero che venga fuori una certezza di capacità gestionale da parte della proprietà - ha aggiunto - e su questo anche come amministrazioni pubbliche, la Regione per la formazione e lo Stato sugli impianti, potremmo investire per portare la siderurgia di Piombino ad essere il caposaldo di un nuovo modo di vivere la transizione ecologica in Italia".