Jsw, ripartono i treni di laminazione

Piombino: dopo il Tmp dal 17 gennaio in marcia anche Tpp e Tve. Al porto 50mila tonnellate di semilavorato

Jsw Steel, il 17 gennaio tutti i treni di laminazione saranno in marcia. In un clima di incertezza e di attesa, che va avanti ormai da mesi, arriva la notizia che entreranno in porto a Piombino due navi provenienti dall’India. Scaricheranno oltre 50 mila tonnellate di semiprodotto (34.000 blumi per rotaie e 24.500 billette per il treno barre e il vergella). Il Tmp è intanto ripartito il 3 gennaio, mentre il 17 quindi ripartiranno gli altri due treni di laminazione, il Tpp e il Tve. Una notizia che arriva dopo quella del prolungamento della cassa integrazione per i 1700 dipendenti, fino al 7 gennaio 2023. Martedì 11 gennaio intanto alle 14.30, in modalità telematica, si terrà la riunione con il Settore lavoro della Regione Toscana per la stipula dell’accordo sulle politiche attive. I sindacati comunque, pur soddisfatti per la proroga degli ammortizzatori sociali, che era stata annunciata durante l’ultimo incontro al ministero a Roma, non sono certo disposti a mollare la presa sulle questioni più scottanti e cioè sul piano industriale e l’ingresso dello Stato (attraverso Invitalia) nel capitale sociale di Jsw Steel Italy Piombino. Temi che dovevano essere affrontati nel tavolo convocato a inizio dicembre al Ministero dello sviluppo economico a Roma. Ma poi, a parte l’impegno sulla cassa integrazione, la riunione si concluse con un nulla di fatto perché la valutazione preliminare sullo stato di Jsw Steel (l’esame si chiama "due diligence") non era ancora terminata e l’operazione è quindi slittata ancora di due mesi. Due diligence che sarebbe dovuta terminare il 30 novembre come aveva assicurato la sottosegretaria del Mise Alessandra Todde all’indomani dell’accordo (Memorandum of understanding), firmato a settembre che di fatto sanciva l’ingresso dello Stato nel capitale dello storico stabilimento siderurgico delle Acciaierie di Piombino. L’unica cosa degna di nota accaduta al fine 2021 è l’acquisizione di nuove commesse da Rete Ferroviaria Italiana, 40mila tonnellate di prodotto che ha dato un po’ di ossigeno a Jsw Steel Piombino. Ma non è molto considerando che in questo momento c’è forte richiesta di acciaio e i prezzi sono saliti. Inoltre lo stabilimento di Piombino, insieme a Taranto, rappresenta il classico caso di una industria alimentata da carbone che può essere riqualificata e passare ai forni elettrici, attuando quella che si chiama ’transizione verde’ prevista dagli assi principali del Pnrr. Il problema è che il tenpo scorre e la riqualificazione delle Acciaierie resta sempre un progetto sulla carta.

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