L’attività di Arpat nell’area del rogo del market cinese

L’Arpat, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, intervenuta per competenza sull’incendio del market Jia Jia Mai, ha puntualizzato nel suo sito le caratteristiche della sua attività nell’evento. L’Arpat rileva innanzitutto di aver "proceduto al campionamento di frammenti della copertura del capannone per verificare l’eventuale presenza di amianto". Venerdì, giorno del rogo, non era stato possibile agire in sicurezza nell’area. Sabato i tecnici dell’agenzia hanno eseguito un secondo sopralluogo per valutare la ricaduta di possibili inquinanti nell’area circostante. "Con l’occasione – si legge nel sito - sono stati effettuati diversi campionamenti, sia di matrici vegetali per la verifica dell’eventuale ricaduta di microinquinanti organici prodotti dall’incendio, sia di terreno e frammenti di materiale rinvenuto, per la ricerca di amianto. I campioni sono stati inviati ai laboratori per le necessarie analisi. Pe le acque di spegnimento dell’incendio, non risulta che esse abbiano interessato terreni eo acque superficiali, in quanto tutta l’area circostante al capannone risulta asfaltata e pavimentata in cemento".