"La Bonciani non entrò in Articolo Uno Le furono fatte delle pressioni..."

Livorno, il segretario Conforti: "Siamo nella maggioranza del sindaco Salvetti ma serve aprire un confronto"

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di Michela Berti

"In qualità di assessora del comune di Livorno è un mio diritto e dovere ascoltare tutte le forze politiche. Ho da sempre collaborato attivamente con tutte le forze di maggioranza, ma considerato quanto più volte riportato nel suo giornale circa la mia iscrizione ad art. uno, per chiarezza e correttezza anche verso articolo uno, mi sembra opportuno far presente che da parte mia non è mai avvenuto un atto di iscrizione". L’assessore Barbara Bonciani, con delega al porto, integrazione porto città, cooperazione e pace, innovazione – università e relazioni internazionali, precisa - con una nota ufficiale – i suoi rapporti con Articolo Uno. Rapporti che, qualche mese fa, si erano fatti così stretti da affidare a Pierluigi Bersani, invitato al Lem nel giugno 2021 a parlare di porto, il saluto di benvenuto all’assessore nel partito. Poi non se ne fece di nulla. Perchè?

Lo abbiamo chiesto al segretario Leonard Conforti.

"Fu la Bonciani a cercarci, poi alla vigilia dell’ingresso nel partito si tirò indietro, non fu per niente piacevole. Ricordo che ebbe una crisi di pianto quando ci comunicò che non sarebbe entrata, ma pare avesse avuto delle pressioni...".

Pressioni, da chi?

"Ci furono tensioni in maggioranza, non volevano che l’assessore entrasse in Articolo Uno. Presumo dal Pd che voleva mantenere quell’assetto di giunta".

Ma Articolo Uno è in maggioranza o è cambiato qualcosa?

"Siamo in maggioranza, ma il coinvolgimento non è mai stato continuo, diciamo così". Ora il momento è particolarmente delicato. Il sindaco Luca Salvetti punta a fare il bis ed ha bisogno di ricostruire una base ampia del consenso. Iniziati i primi incontri con il civismo ma non sarà Pietro Contorno, suo uomo di fiducia, a tirare le fila – troppo impegnato a capo dell’ufficio politico – ma potrebbe essere il commercialista Claudio Puccetti.

Articolo Uno è una delle forze politiche che potrebbe aiutare il Salvetti bis, ma che fine farete?

"Bella domanda. Il segnale che Livorno ha dato all’ultimo congresso nazionale è chiaro. Ci siamo astenuti sulla mozione presentata dal segretario Speranza sull’ingresso nel Pd. Ma le domande sono: come, perchè e a fare cosa?".

Il segretario nazionale del Pd Letta, dimissionario, ha fatto una chiamata al centrosinistra, c’è da scommettere che alcuni dei vostri (a Livorno in pole ci sono l’ex senatore Marco Susini e Monica Bellandi presidente dell’associazione Coppa Barontini con ambizioni amministrative) entreranno nel Partito Democratico. Le vostre strade si divideranno...

"Se fare un nuovo centrosinistra significa cambiare il segretario, trovare un nuovo nome e poi allestire i gazebo, a me non interessa. La discussione deve essere profonda, sui temi".

Ad esempio?

"Parliamo di lavoro. Darsena Europa, sviluppo del porto, questi progetti non bastano. La situazione sociale di Livorno è severa. L’elenco di coloro che chiedono una casa popolare è sempre più lungo. Le famiglie hanno stipendi bassi, solo il 30% riesce a pagare le bollette, il resto è insoluto. La criminalità aumenta, in città crescono le estorsioni. Di tutto questo la politica deve farsi carico, evitando di mettere il cerotto più piccolo del buco".

Qual è il suo giudizio sul lavoro fatto dall’amministrazione Salvetti?

"Sono state fatte cose buone, su altre serve più energia: penso appunto al lavoro e al sociale".

La destra alle politiche ha avuto un grande risultato in Italia, in Toscana e a Livorno. Lei cosa pensa?

"Alla destra dico una cosa: se agli immigrati che vogliono lavorare e fare una vita dignitosa non vengono dati diritti, finiscono inevitabilmente nel giro di criminalità. La legge Bossi-Fini è stata devastante. Le persone non nascono delinquenti".

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