La città rende omaggio a Marchi Storico sindaco, prof e pedagogista

Sabato mattin al teatro Solvay sarà presentato il libr a lui dedicato

Migration

Rosignano rende omaggio a Demiro Marchi, nel centenario della nascita. Il Comune per ricordare l’ex sindaco, professore e stimato pedagogista, ha promosso la pubblicazione del suo saggio scritto nel 1972, “Verso la scuola a pieno tempo”, con l’obiettivo di mettere in evidenza il valore pedagogico e politico della sperimentazione avviata in quegli anni a Rosignano, individuando la scuola a tempo pieno come opportunità formativa per i ragazzi e luogo di cultura per la crescita complessiva della cittadinanza.

Il libro, pubblicato da Editoriale Anicia Srl nell’ambito della collana “Teoria e storia dell’educazione” con l’introduzione del sindaco Daniele Donati e la prefazione del professore universitario Franco Cambi, sarà presentato sabato al Teatro Solvay di Rosignano. L’incontro avrà inizio alle 9.45 e si svilupperà attorno ai tre aspetti che hanno contraddistinto la figura di Demiro Marchi: la vita politica e quella dasSindaco, l’incarico da docente e pedagogista e l’attività da studioso del Risorgimento e del Socialismo. Giovane antifascista impegnato nella costruzione della democrazia dopo la guerra, Demiro Marchi fu eletto sindaco di Rosignano Marittimo nel 1951, all’età di 29 anni, e ricoprì la carica per quattro legislature fino al 1966, contribuendo in modo significativo allo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro Comune. Terminato il mandato, dal ’66 all’82 ha diretto le scuole elementari del circolo didattico di Rosignano ed in seguito è stato Titolare della cattedra di Storia della Pedagogia e docente di Pedagogia generale all’Università di Firenze. A introdurre e coordinare l’evento sarà Franco Cambi, amico ed ex collega di Marchi, già professore ordinario di Pedagogia presso l’Università di Firenze. Interverranno, tra gli altri, il professor Cosimo Ceccuti, presidente della “Fondazione Spadolini - Nuova Antologia”, Elena Marchi ed Emanuele Spinelli, figlia e nipote di Demiro, e Rachid Benhadj, regista che Marchi volle invitare all’Università di Firenze per il suo impegno verso l’infanzia.