"La cremagliera può essere ripristinata"

Incontro sul progetto di riqualificazione della linea ferroviaria Cecina-Volterra. L’obiettivo è intercettare i fondi del Pnrr

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Una nuova sfida per rilanciare la mobilità sostenibile nella Valdicecina, è stata lanciata al teatro Persio Flacco di Volterra, con il ritorno della cremagliera sulla linea Cecina-Volterra, durante convegno che si è tenuto con Fondazione FS, la Regione Toscana e l’amministrazione comunale di Volterra. Arriverà presto una mozione in Regione per intercettare le prime risorse per avviare il progetto di fattibilità e rimettere in pista il collegamento la zona costiera al colle etrusco attraverso la via ferrata. I costi si aggirano intorno ai 30 milioni di euro. Da Saline a Volterra si viaggerebbe in 12 minuti. "La cremagliera, 8.8 km di tratta, deve essere rimessa a terra in tempi rapidi, stabilizzando i pendii", ha annunciato Luigi Cantamessa, a capo della Fondazione Fs. "Il treno è di tutti e dobbiamo unire tutte le forze per ‘mettere giu’ il binario’ e accendere un riflettore sulla Saline- Volterra, voltando da un servizio turistico a un servizio ordinario. Se siamo qui, dopo oltre 60 anni dalla soppressione della tratta, significa che c’è una volontà, che viene anche dal basso, in cui si chiede il ritorno del treno, come in un’osmosi fra la ferrovia e il substrato l’ha attraversata. Quando essa trasportava dalle persone ai medicinali. La cremagliera è una sorta di mito, per la zona, che deve tornare a creare indotto economico e deve essere ricostruita così come era". "C’e’ una volontà di rilancio – ha detto Carlo Giustarini, presidente dell’associazione VolterraTreno - che vede protagonista il turismo di prossimità e la possibilità di sfruttare la linea ferroviaria per il trasporto merci e per creare integrazione fra i servizi della zona e con un’interconnessione con Pisa e Livorno". Marco Antonelli, professore dell’Università di Pisa, ha spiegato che a fronte di un milione di turisti all’anno, la nuova cremagliera vedrebbe una forbice di utenti dai 400 mila agli 800 mila, con 3 milioni di ricavi". "Dobbiamo guardare a un collegamento di ampio raggio, fino alla costa e oltre", ha detto il sindaco Giacomo Santi. "La Valdicecina ha un gap infrastrutturale, mobile e immobile, che galoppa da anni: il treno è la nostra opportunità, è la chance per Alta e Bassa Valdicecina, con collegamenti rapidi fino a Volterra".