La lettera alla premier Meloni "I nostri figli rischiano la vita"

Il no al rigassificatore "Ogni giorno vedo figli caduti sul lavoro o in guerra: noi uguali"

Migration

"Noi piombinesi vorremmo vivere senza il timore che ogni giorno possa accadere un disastro e vorremmo che vi fosse un reale dialogo tra istituzioni e cittadini in modo che le decisioni non fossero come questa, sentite come imposizioni calate dall’alto. La prego di ascoltare chi le scrive col cuore in mano e confido in una sua rivalutazione più obiettiva del problema nella certezza che lei ci tutelerà senza tener conto delle pressioni da parte di chi fa solo il proprio interesse e non quello dei cittadini Italiani". È quanto scrive Francesca Marino, portavoce del comitato ‘Liberi insieme per la salute’ contrario al rigassificatore di

Piombino in una lettera inviata alla premier, Giorgia Meloni. "Le scrivo da semplice cittadina - sottolinea Marino - e da madre preoccupata in primo luogo per la sicurezza e per il futuro del proprio figlio, e questo a causa del rigassificatore che si vuole ormeggiare in un piccolo porto come quello di Piombino.

Vedo in tv ogni giorno famiglie che piangono i propri figli caduti sul lavoro o uccisi in guerra e vivo nella consapevolezza che anche io potrei trovarmi nella stessa situazione".

Intanto i lavori, regolarmente autorizzati, procedono per l’allaccio del rigassificatore che è previsto nella prossima primavera a meno che il Tar blocchi le operazioni: l’uduenza sul ricorso presentato dal Comune è in programma il 21 dicembre.