La lezione che stiamo imparando

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Luca

Filippi

Ho sempre pensato che la settimana tra il 25 aprile e il primo maggio fosse una sorta di ’Natale’ laico della nostra Repubblica. Due ricorrenze sintetizzate nell’articolo 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro“. La lotta per la libertà e il valore sociale del lavoro, inteso come contributo che ognuno di noi può dare alla comunità. In questi anni, dal 1945 ad oggi, via via, ci siamo abituati a dare per scontati questi principi alla base della nostra democrazia. L’aggressione della Russia all’Ucraina con la guerra a poche centinaia di chilometri da noi, ci ha drammaticamente ricordato che libertà e democrazia non sono date per sempre, ma vanno difese ogni giorno. Ecco perché l’intervento del presidente Pierferdinando Casini, in occasione del 25 aprile a Piombino, mi ha colpito. "Non bisogna avere paura delle diversità e delle opinioni politiche diverse perché sono la palestra della democrazia, ma dobbiamo essere tutti uniti e dalla stessa parte riconoscendoci nei valori del 25 aprile, di un popolo che ha lottato, anche a costo della vita, per la libertà". Parole pronunciate in una piazza in cui c’erano esponenti di centro come Casini, ma anche di Sinistra e di Destra, che si sono uniti idealmente in questo patto. Il presidente Anpi Giannullo ha usato le parole giuste e nette per condannare l’aggressione all’Ucraina e ricordare come quel popolo, al pari dei nostri partigiani, stia lottando per difendere il proprio paese e la libertà. E a Cecina, il sindaco Samuele Lippi (di centrosinistra) insieme al sindaco di Guardistallo Sandro Ceccarelli (lista civica di centrodestra) e l’onorevole della Lega Manfredi Potenti, hanno avuto le stesse parole di adesione agli ideali del 25 aprile e di condanna dell’aggressione russa all’Ucraina. Una bella lezione. Possiamo essere migliori di come spesso ci raffiguriamo.