La nave cisterna russa ’Sea Jaguar’ scaricata a vista

Stanno scaricando la materia prima per la produzione di olii di lubrificazione

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Non è la prima ma potrebbe anche essere l’ultima: perché la nave cisterna russa “Sea Jaguar”, che ha attraccato ieri alle banchine del porto petroli collegato alla raffineria Eni, ha portato un carico di greggio che la Unione Europea sta per mettere sotto embargo. La nave sta oggi scaricando la materia prima per le produzioni di oli minerali di lubrificazione dell’Eni dopo la chiusura della raffineria di benzina e gasolio. Fa parte di un contratto firmato ben prima della guerra. Ma la tensione in banchina c’era e l’autorità non ha fatto avvicinare alcuno. La “Sea Jaguar” aveva caricato per l’Eni nel porto di Novorossjik non lontano dalla martoriata città ucraina di Mariupol che continua ad essere sotto assedio dall’esercito russo e difesa dalla brigata Azov. Ha attraversato il Mar Nero, passati i Dardanelli e diretto su Livorno, sotto controllo della marina da guerra della Turchia e dalle navi Nato del Mediterraneo. Il greggio russo, come il gas della stessa origine, non sono stati colpiti ad oggi dalle sanzioni, ma Bruxelles sta esaminando e richieste dell’Ucraina in questa direzione. Anche per questo la “Sea Jaguar” sta scaricando in tutta fretta.