’La parola alle opere’ Visite guidate

Appuntamento domenica al Museo della Città. Alla scoperta di aspetti inediti legati alla mostra

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Domenica 13 febbraio alle 17 al Museo della Città di Livorno (piazza Luogo Pio) è previsto l’ultimo appuntamento dell’iniziativa “La parola alle opere”: una serie di visite guidate pensate per raccontare ed approfondire nuovi ed inediti aspetti legati alle opere della mostra “Magazzini generali. Le collezioni livornesi dai depositi al Museo”. In questa occasione le cooperative Itinera ed Agave, in collaborazione con il Comune di Livorno, presentano un nuovo percorso guidato dal titolo “Dal racconto al dipinto: cronache, aneddoti e favole” che si snoderà all’interno della mostra arricchito dalla breve lettura di cronache, poesie e racconti, che illustrano e narrano frammenti della nostra memoria.

I testi, legati ai soggetti delle opere esposte saranno tratti da vecchi giornali locali, libri, raccolte di poesie: da non perdere domenica la lettura tratta dal libro “Fantasia” di Bruno Munari, ed i coloriti sonetti di Cangillo in vernacolo livornese. La durata della visita guidata è di circa un’ora ed il costo, aggiuntivo sul biglietto, è di 2 euro a persona. Prenotazione anticipata consigliata, posti limitati nel rispetto delle norme di sicurezza legate all’emergenza sanitaria attualmente in corso. Accesso consentito con super green pass dai 12 anni in su, in ottemperanza al decreto-legge n.221 del 24 dicembre 2021. Per informazioni e prenotazioni:segreteria Museo della Città. telefono 0586.824551, e-mail prenotazionigruppi@itinera.info.

La mostra ’Magazzini generali’ è visitabile fino al 27 febbraio. Oltre 90 “mai visti” delle collezioni civiche livornesi, ovvero opere e oggetti d’arte, antichi e moderni, che da molti anni erano “nascosti” nei depositi museali. Un’occasione imperdibile per ammirare dipinti su tela o su tavola, sculture, stampe, disegni, fotografie, oggetti, solitamente visibili solo agli addetti ai lavori, molti non meno importanti di quelli esposti abitualmente, tutti comunque con una loro storia da raccontare. La mostra, promossa dal Comune di Livorno, nasce da un’opportunità offerta dal lockdown, ovvero quella del “tempo”. Nel periodo in cui i musei civici sono stati chiusi a causa della pandemia, il personale ha colto l’occasione per lavorare massicciamente dietro le quinte, rivedere gli inventari, scartare le opere per verificarne lo stato di conservazione, affidare restauri e studiare l’unicità di ogni singolo pezzo.

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