La rete Ail, vivere e guarire da leucemia

Livorno, esperti a confronto nel convegno organizzato alla Camera di Commercio da Alessandro Baldi, presidente di AIL Livorno

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L’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma (AIL) di Livorno, con il contributo dell’azienda farmaceutica AbbVie, ha organizzato ieri «Blood patient stories – vivere (e guarire) da una leucemia«, un convegno sul tema delle malattie oncoematologiche che è stato fortemente voluto e organizzato alla Camera di Commercio di Livorno da Alessandro Baldi, presidente di AIL Livorno, con un programma denso di relatori di livello, tra cui Felice Bombacci, coordinatore nazionale del gruppo di pazienti AIL e Vice Presidente di AIL Torino, Enrico Capochiani, direttore UOC Ematologia Aziendale presso l’Azienda USL Toscana Nord-Ovest di Livorno e molti altri professionisti.

Al convegno era presente anche Dylan Berro, patient relations specialist di AbbVie, che si occupa per l’azienda farmaceutica delle relazioni con le associazioni di pazienti nell’oncoematologia, per cercare di comprendere i bisogni dei pazienti, tra cui i bisogni insoddisfatti, e portare la voce dei pazienti nelle sedi più opportune.

"Per noi è importante questo convegno – sostiene Dylan Berro – per parlare di oncoematologia e leucemie, e soprattutto per stare a fianco dei pazienti non solo a livello nazionale, ma territoriale. Le attività dell’AIL sono fondamentali, perché cercano da sempre di creare una rete tra i pazienti, la comunità ematologica e le istituzioni, e per questo ringrazio il professor Alessandro Baldi. Per quanto riguarda AbbVie, l’obiettivo principale della nostra azienda è avere un impatto significativo sulla vita delle persone, e più in particolare dei pazienti, soprattutto in un ottica di innovazione e sostenibilità. Per questo cerchiamo di tracciare il percorso che hanno intrapreso i pazienti nelle leucemie, con uno sguardo verso l’esperienza pregressa e verso quello che succederà in futuro, in un’ottica di innovazione terapeutica orientata alla ricerca. Si tratta anche di conoscere e capire più da vicino le loro storie, quindi i bisogni del paziente. Per questo sosteniamo chi offre supporto, mettendo a disposizione team multidisciplinari e un aiuto al paziente che va al di là della terapia, per esempio con il supporto psicologico".

Anche Alessandro Baldi si è detto soddisfatto per il convegno, che ha visto una presenza oltre le previsioni, e tramite il quale è stato possibile portare molti pazienti a conoscere i nuovi traguardi raggiunti dalla ricerca e i nuovi impegni del settore.

Simone Bacci