"La Russia entri nell’Unione Europea"

Il pastore della chiesa cattolica: "Dobbiamo costruire ponti di fiducia con l’Est"

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Guerra in Ucraina e crisi umanitaria che prendono corpo nella fuga di migliaia di disperati dall’Ucraina per trovare riparo nei paesi vicini, o attraversando continenti fino a imbarcarsi sulle ’carrette del mare’ dei trafficanti di essere umani, per cercare una nuova opportunità vita in Occidente, non lasciano indifferente il Vescovo Simone Giusti. "Il conflitto in Ucraina che sta insanguinando l’Europa– dichiara Monsignore Giusti – è arrivato ad un punto sempre più drammatico. Fermiamoci, facciamo un passo indietro per ricucire gli strappi. Come? Facciamo entrare la Russia nell’Unione Europea. Prima di questo terribile conflitto si era lavorato per creare rapporti con la Federazione Russa che era entrata come osservatore nella Nato (1994). L’UE aveva iniziato a guardare con interesse a Est dei suoi confini. È arrivato il momento di riprendere a costruire ponti di fiducia con l’Est. Il rischio della catastrofe è dietro l’angolo".

Per Monsignore Giusti l’Occidente deve fare la prima mossa. "Occorre convincere per prima cosa la Russia a rientrare nei suoi confini lasciando l’Ucraina. Allo stesso tempo si deve assicurare alla Russia che non ci sarà la militarizzazione dei suoi confini ad ovest. A questo fine bisogna rilanciare la proposta di Romano Prodi e del Presidente Mattarella a convocare una nuova conferenza di Helsinky per rivedere i parametri della difesa europea. Serve però che l’UE sia protagonista".

Sul fronte dei migranti sbarcati dalla Sea Eye 4, il Vescovo riferisce: "Tre minorenni (due sedicenni del Gambia e un diciassettenne del Sudan) non accompagnati sono in una struttura protetta di Caritas in via delle Galere. La loro sarà una lunga permanenza perché dovranno imparare la lingua italiana".