"La sfida dell’energia passa da qui"

Livorno, NextChem rilancia il progetto di economia circolare per il sito produttivo della raffineria Eni

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Ogni anno in Toscana vengono generati 2,15 mln di tonnellate di rifiuti urbani e 10,1 di rifiuti speciali. La sfida è quella di trasformare i rifiuti in ricchezza e le proposte di NextChem vanno proprio in questa direzione: portare la nostra regione all’autosufficienza impiantistica, in modo da trasformare le proprie fragilità in occasioni di sviluppo sostenibile, come mostrano la crisi energetica in corso e la dipendenza italiana dall’import di gas russo. Ecco che la proposta progettuale di NextChem con la tecnologia ’waste to chemicals’ è un’opportunità per il territorio. Ne parliamo con l’ingegnere chimico Giacomo Rispoli: "Noi ci siamo inseriti nella parte terminale dei rifiuti, quella che non è più recuperabile e che va o alle discariche o agli inceneritori. Qui c’è carbonio e idrogeno così, anziché bruciare i rifiuti emettendo anidride carbonica e azoto e alte percentuali di diossina, l’idea è quella di attivare la conversione chimica di queste sostanze. Noi riusciamo a separare carbonio e idrogeno e configuriamo delle molecole che possono avere utilizzo nel campo della mobilità sostenibile, ad esemopio: idrogeno nelle molecole come il metanolo che può essere utilizzato sia come additivo nel campo delle benzine, oppure come componente per sostituire gli olii combustibili delle grandi navi. Quando parliamo di mobilità, infatti, c’è anche quella navale".

C’è poi l’etanolo che, oltre al buon limoncello, può essere usato nel campo delle benzine. "Sia etanolo che metanolo – spiega l’ingegnere – possono essere usati per produrre etilene e polietilene". I rifiuti dunque sono una grande risorsa e la tecnologia proposta da NextChem permette prima di fare gas di sintesi e poi convertirli in molecole liquide. "E’ una grande risposta in un momento come questo – prosegue l’ingegnere Rispoli – segnato dal caro energia per la guerra in Ucraina. Con la nostra conversione chimica possiamo produrre gas e quindi ridurre importazione di gas dalla Russia". La sfida è valorizzare i rifiuti separando carbonio e idrogeno che possono essere convertiti in prodotti che possono andare a sostituire gas naturale. Ecco un esempio virtuoso di come si chiude un’economia circolare. "Alla fine, comunque, rimane una parte del materiale inorganico che non contiene né carbonio né idrogeno tipo la terra ad esempio e questo materiale va a discarica. Per noi diventa prodotto di fondo, lo ricicliamo per intero nel mondo delle costruzioni e del cemento, nelle ceramiche, ne facciamo un prodotto vetrificato quindi molto stabile". Di tutto questo processo lo scarto è del 4 per cento. La piattaforma tecnologica targata NextChem riesce a riutilizzare il 96 per cento di quello che entra.

NextChem ha consegnato alla Raffineria Eni di Livorno questo progetto di conversione dei rifiuti circa due anni fa. "Questo progetto secondo noi – chiude Rispoli – valorizza al meglio le competenze del sito industriale di Livorno. E se ne sta di nuovo parlando con interesse. Spero che si possa fare della buona informazione. Qui non c’è nessuno che vuole creare roba inquinante. Tutti questi sistemi come i nostri vanno nella direzione della decarbonizzazione. Anche nelle acciaierie".

Michela Berti