E’ un’insegnante di religione molto speciale Anita Leonetti. Da anni alle scuole medie Bartolena, è sempre in prima fila nei progetti dove si valorizza il dialogo interreligioso. Perchè lei, come ama ripetere, è un’insegnante di religione ma non fa catechismo. Ecco che, a poche ore dal pronunciamento del discorso della senatrice Liliana Segre, la Leonetti scrive a La Nazione questa lettera. "Sento il desiderio, dopo il discorso pronunciato dalla Senatrice a vita Liliana Segre, di scrivere un breve pensiero sulla responsabilità educativa e formativa dei giovani studenti. Sono un’insegnante di Religione che “certamente non insegna catechismo” ma ha fatto una scelta che trae dalla Religione Cattolica e dal dialogo tra le Religioni il proposito di educare le giovani generazioni, ad uno studio approfondito della storia che ahimé è sempre segnata da guerre che si succedono senza tregua. Abbiamo avuto in questi ultimi decenni dopo le ceneri della Seconda Guerra mondiale, un periodo di pace con personaggi di alto profilo sia politico che religioso e tra queste risalta la grande figura di Papa Giovanni XXIII che con la magistrale enciclica Pacem in Terris, ha dato la traccia e vavademecum affinchè la guerra e l’odio non alberghi nei nostri animi. Sono livornese di adozione ma ho imparato ad amare sempre più questa città perchè rispecchia nella sua bellissima storia l’esempio di come Religioni ed etnie diverse l’hanno fatta crescere e acquistare un posto importante nel Mediterraneo. Certamente l’apporto notevole è stato dato dalla Comunità Ebraica insediatasi fin dalle origini e che con la sua stupenda Sinagoga (seconda ad Amsterdam) era famosa non solo in Europa ma anche oltre Oceano. Purtroppo la Seconda Guerra Mondiale col nazifascismo l’ha colpita duramente ma si è rialzata e la Nuova Sinagoga è segno tangibile dal punto di vista simbolico delle persecuzioni e sterminio che ha subito. Con i miei studenti proprio per quanto accaduto e per la fortuna che abbiamo di condividere un percorso cittadino e religioso, con lo scambio anche degli auguri per le varie festività (da pochi giorni è iniziato il nuovo anno) curo sempre con molta meticolosità la triste pagina della Shoah. Facciamo le Pietre d’inciampo e incontri con i testimoni: Roberto Rugiadi figlio di Frida Misul ci affianca in questo percorso e gliene siamo debitori come anche agli altri che ci aiutano in questo percorso. Queste poche righe per esprimere che noi insegnanti di Religione ci sentiamo responsabili di educare i ragazzi alla Memoria, affinchè non si sentano espressioni di indifferenza, negazionismo e talvolta anche di fastidio da parte del mondo adulto. Purtoppo anche recentemente le ho sentite quasi come un rimprovero. Non bisogna mai abbassare la guardia". m.b.