La sua battaglia per il piatto simbolo di Livorno

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Beppino, il ’re del Cacciucco’ livornese, ha sempre strenuamente combattutto per salvaguardare la ricetta, rigorosa, del piatto di pesce tipico di Livorno. Non esitò a dare battaglia ad una nota azienda che nel 1998 scatenò la ’guerra del Cacciucco’. Ideò e commercializzò un prodotto precotto e surgelata, con Diego Abatantuono testimonial, spacciatto per Cacciucco livornese. Beppino lancia in resta difese il vero Cacciucco livonese, la cui ricetta con tutti gli ingredienti è leggibile sul sito del suo ristorante La Barcarola. Lo ha fatto anche partecipando anche alla trasmissione di Rai 1 ’I soliti ignoti’ condotta da Amadeus per una puntata, quella del dicembre 2021, a scopo benefico nella quale uno degli ospiti l’attore Giovanni Scifoni indovinò subito la professione del più noto ristoratore di Livoro che si prrsentò davanti aller telecamere con cravatta, maglione e grembiule amaranto, i colori di Livorno.

Il ristorante di famiglia un tempo con sede vicino al porto, fu aperto nel 1935 da Dante Brogi, nonno di Beppino, Nel dopoguerra fu trasferito sul viale Carducci. La fama di Beppino al punto che fu chiamato a preparare le sue rinomste pietanze per Papa Giovanni Paolo II nel 1996 in occasione della sua visita a Firenze. Nel 1996 il vescovo Alberto Ablondi lo volle per la cena offerta all’allora cardinale Ratzinger, futuro Papa Benedetto XVI. Insomma anche i Papi hanno avuto il privilegio di varvare le soglie del ’Paradiso’ di Beppino. Per il complenno dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2005 al compimento degli 85 anni gli portò al Quirinale il Cacciucco. L’omaggio di Livorno al suo amato Presidente livornese.