La visita di Wojtyla all’azienda Solvay

Era il 19 marzo 1982 e fu un evento storico. Il Papa rese omaggio . all’azienda dove aveva lavorato

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Una visita che fece storia, la prima di un pontefice che celebrava il patrono dei lavoratori. Non per nulla Karol Wojtyla scelse Rosignano e la fabbrica di un’azienda per la quale aveva lavorato da giovane studente, per instaurare una consuetudine che caratterizzò tutto il suo mandato da quel 19 marzo 1982. Quarant’anni fa il Papa polacco a Rosignano e a Livorno, un evento mai dimenticato. Nel giorno di San Giuseppe Karol Wojtyla arrivò presto a Rosignano. Erano le 9 quando l’elicottero atterrò allo stadio dove ad attenderlo c’era una folla che si era radunata dall’alba. Giovanni Paolo II fu accolto dal sindaco Giuseppe Danesin e dal vescovo Alberto Ablondi oltre che da tutti i parroci della zona. Un’ala di folla seguì il breve viaggio della “Papa mobile” verso la fabbrica. Il pontefice venne accolto da Jacques Solvay a nome della proprietà belga e dai due direttori dello stabilimento gli ingegneri Sergio Sardano e Piero De Gaudenzi. “Sono uno di voi, sono stato un operaio Solvay anche io” disse Wojtyla rivolgendosi alle maestranze e faceva riferimento ai quattro anni in cui fu impegnato negli stabilimenti di Kakrzowek, nella zona di Cracovia dove studiava. Era il 1940. "Si può dire che la famiglia Solvay – sottolineò Wojtyla – mi ha protetto durante la guerra e mi ha permesso di rimanere nella mia terra natìa in un tempo dove tanti miei concittadini e amici vennero deportati nei campi di concentramento. Di questo sono profondamente riconoscente alla Solvay". La visita allo stabilimento fu bella, emozionante e caratterizzata da sentimenti veri come tutta la giornata. Sia parte di Sua Santità che da parte dei dipendenti Solvay. Giovanni Paolo II indossò l’elmetto celebrativo e si fermò a parlare sia con i dirigenti che con operai e impiegati. Di grande valore l’incontro con il consiglio di fabbrica in cui il Papa si informò sulla tutela dei diritti dei lavoratori. Poi il pranzo alla mensa con accanto i vertici aziendali ma anche una semplice dipendente donna, Patrizia Villani. La mensa Solvay, nel 2007, per i 25 anni dalla visita è stata intitolata a papa Giovanni Paolo II che in quelle ore così brevi e intense dimostrò la sua umanità e e il suo spessore, con una vicinanza sincera al mondo del lavoro. Dalla mensa, con un pullman, il pontefice venne trasportato al centro della fabbrica dove ad attenderlo c’era un elicottero dell’Aeronautica militare che alle 14 decollò verso Montenero. Il Papa partecipò a una riunione dei vescovi toscani al santuario, poi raggiunse il vescovado in città e officiò la santa Messa in una piazza della Repubblica gremitissima prima di ripartire verso Roma. La notizia del Papa alla Solvay fece il giro del mondo perché per la prima volta un pontefice visitava una fabbrica di un’azienda dove aveva lavorato.

Enrico Salvadori