Lavoratori del porto infuriati: “Non siamo fantasmi”. E scatta la protesta

I dipendenti di Alp sul piede di guerra, iniziativa Filt-Cgil sotto la sede dell’Authority

Un'immagine del porto di Livorno

Un'immagine del porto di Livorno

Livorno, 17 febbraio 2020 - Non si placano gli animi in ambito di lavoro portuale per quanto riguarda l’Alp, ovvero l’agenzia di lavoro temporaneo per lo scalo labronico. Mercoledì prossimo, 19 febbraio, i lavoratori organizzeranno dalle 14.30 un presidio di protesta proprio sotto la sede dell’Autorità Portuale, sugli Scali Rosciano di Livorno. Un’iniziativa che è stata proposta in concomitanza con la riunione della commissione consultiva dell’Authority del Mar Tirreno settentrionale, il cui inizio è previsto proprio per quel giorno alle 15. “I lavoratori di Alp (unico soggetto nel porto di Livorno autorizzato ex articolo 17 a fornire lavoro temporaneo per la gestione dei picchi di volumi di traffico) - spiega una nota diffusa da Giuseppe Guicciardo, segretario provinciale della Filt Cgil - stanno vivendo da mesi una crisi drammatica: i turni di lavoro continuano a diminuire e di conseguenza gli stipendi stanno diventando sempre più magri. L'Autorità di sistema portuale e più in generale i soggetti che operano in porto devono assumersi le proprie responsabilità: i lavoratori Alp non possono esser trattati come fantasmi, meritano rispetto e soprattutto risposte concrete per risolvere la loro crisi”. Il segretario provinciale Guicciardo ha inoltre aggiunto che la “situazione di questi lavoratori – come denunciamo da tempo - è resa ancor più critica a causa della guerra scoppiata tra le varie imprese che operano nel nostro porto, una guerra fatta di tagli sul costo del lavoro e non rispetto delle regole: è anche su questo aspetto che l'Authority deve far sentire la propria voce”. “La notizia del rinvio a giudizio dei vertici dell'Autorità di Sistema portuale - conclude la nota diffusa poche ore fa dal segretario provinciale di Filt Cgil - non fa altro che aumentare le nostre preoccupazioni: il timore è che la situazione all'interno del nostro porto diventi infatti sempre più critica. L'auspicio è che questa vicenda giudiziaria non contribuisca a rendere il nostro scalo ancora più ingessato. Il sistema portuale livornese non può permettersi ulteriore immobilismo: il nostro porto ha infatti bisogno di vedersi sbloccare investimenti e opere infrastrutturali fondamentali per il suo rilancio”. Un presidio di protesta, dunque, per mercoledì 19, proprio sotto la sede dell’Ap. Il primo passo di quella mobilitazione annunciata giorni fa. P.B.