Livorno, lavoro nero: trovati 246 irregolari sul territorio della provincia

Le attività della Guardia di Finanza hanno rilevato un’evasione di un milione e mezzo di euro

Decine i controlli per contrastare i fenomeni del lavoro in nero o del lavoro ’grigio’ (pagato regolarmente solo in parte) hanno prodotto 50 interventi delle fiamme gialle nei confronti di attività operanti nei settori turistico-estivo, primario, ristorazione e formazione, che hanno portato alla luce l’impiego di 246 lavoratori irregolari. A fronte di questo è emersa anche un’evasione contributiva e di imposte per oltre 1,5 milioni di euro.

Tutti i reparti territoriali della Guardia di Finanza (dall’Elba a Livorno, passando per Piombino, Castiglioncello e Cecina) hanno approfondito diverse segnalazioni pervenute da cittadini al numero 117, non solo nelle zone di mare e più rinomate, ma anche nei posti più lontani della provincia. In certi casi i finanzieri hanno sviluppato input e richieste di aiuto provenienti addirittura da alcuni dipendenti sfruttati dai datori di lavoro.

Questo è il risultato dell’intenso lavoro svolto dalla Guardia di Finanza che ha intensificato i propri servizi per rafforzare anche la tutela dei lavoratori, evitare fenomeni di concorrenza sleale e perseguire le irregolarità maggiormente dannose. È stata pertanto incrementata l’attività da parte di tutti i reparti presenti in provincia, coordinati dal Comando Provinciale Livorno, sulla base delle direttive strategiche e d’indirizzo del Comando Regionale Toscana e del Comando Generale di Roma. Si è fatto leva sull’analisi di alert, sul controllo economico del territorio e il ’matching’ delle banche-dati per individuare, in maniera trasversale, per individuare coloro che sfruttano forme di impiego irregolare dei lavoratori.

"Si tratta di una risposta concreta sul campo che la Guardia di Finanza vuole dare sia ai cittadini che segnalano irregolarità, sia agli imprenditori in regola ed alle loro Associazioni di categoria con le quali, del resto, c’è un costante e fattivo rapporto di collaborazione" commenta il comandate provinciale delle fiamme gialle colonnello Cesare Antuofermo.

"I lavoratori che si sono rivolti alle fiamme gialle, erano talvolta dipendenti non in regola che si sono decisi a farsi avanti perché, dopo avere chiesto invano ai datori di lavoro di essere messi in regola, non hanno ottenuto quanto richiesto" sottolinea il comandate Gianfermo.

"La Guardia di Finanza invita i lavoratori a segnalare e denunciare i datori di lavoro che non li mettono in regola. a l’appello del colonnello Antuofermo – Questi servizi che svolgiamo servono inoltre non solo ai lavoratori, ma anche a tutelare gli imprenditori che rispettano le regole e subiscono la concorrenza sleale dei colleghi che sfruttano il lavoro in nero, o in grigio".

Monica Dolciotti