di Michela Berti
Livorno non avrà il suo parlamentare. La città ’laboratorio politico’ d’Italia, roccaforte rossa dove il ribaltone grillino avvenne anzitempo, stavolta è rimasta al palo e, pagando a caro prezzo il correntismo che ha sempre condizionato le sorti dei partiti soprattutto del centrosinistra, non avrà alcun riferimento a Roma. Il declino di rappresentanza del capoluogo labronico sembra - con la mancata elezione di Andrea Romano – non arrestarsi. Il Pd a Livorno ha preso 21.417 voti, il 27,83% confermandosi il primo partito della città, ma gli alleati hanno portato poco acqua al mulino degli anti Meloni. A penalizzare il candidato del Pd è stata soprattuto la provincia, dove la percentuale è calata al 26,08%. A livello di coalizione 33,81% per la provincia contro il 36,22% del comune capoluogo. "Quando si perde – ha scritto Andrea Romano sul suo profilo Facebook – anche in politica, la responsabilità è sempre personale. E di fronte alla sconfitta nel collegio uninominale di Livorno e Piombino, la responsabilità è prima di tutto mia. Ci sarà poi tempo e occasione per riflettere sulla nostra disfatta nazionale - che è figlia di molti padri e di molti anni - ma oggi voglio solo ringraziare gli elettoriche mi hanno votato, quelli che hanno scelto Chiara Tenerini (a cui vanno i miei complimenti) e quelli che hanno optato per gli altri candidati. Perché l’esercizio della democrazia è un bene prezioso, che dobbiamo sempre rispettare e curare con la massima attenzione: per i nostri padri che lo hanno conquistato, per noi e per i nostri figli. Un ringraziamento speciale a Livorno: la città che ho avuto l’onore di rappresentare che nel voto ha premiato quello che voglio considerare un costante impegno al suo servizio e che rimane al centro della mia militanza politica".
Una vera rivelazione invece il piazzamento di Chiara Tenerini, candidata di Forza Italia segretaria provinciale e consigliera comunale di Cecina. ’Rampolla’ di Paolo Barabino – per anni leader azzurro in provincia – la Tenerini ha preso 7.850 voti dal suo partito ma la ’valanga’ Fratelli d’Italia l’ha travolta portandola al 35,91% con quasi 60mila voti. Dopo Altero Matteoli, storico parlamentare di centrodestra, Cecina torna sui banchi romani con la Tenerini che si è messa in evidenza in campagna elettorale per la posizione di netta contrarietà al rigassificatore di Piombino. Ora però pensa alla vittoria: "Sono contenta, perché è frutto di anni di lavoro di un gruppo che si è formato nel 2009 legato da passione per la politica e amicizia. Una grande soddisfazione anche per Paolo Barabino che ha avuto la conferma di non aver sprecato anni sul territorio. Dedico questa vittoria a mio nonno materno, aveva la Dc nel cuore, e mi ha cresciuto con grandi valori. Ringrazio mio marito e i miei figli". Guardando poi alla coalizione dice: "Bisogna essere onesti, c’è stata una grande prestazione di Fratelli d’Italia. Lo spirito del centrodestra si è compattato ed abbiamo dimostrato che quando siamo uniti ce la possiamo fare. Con questo metodo vinceremo nel 2024 anche i comuni della nostra provincia. Il bene comune vale più del personalismo".