"Le aziende non vogliono rispettare l’ordinanza"

Migration

Scontro tra le aziende che operano nel porto di Livorno (non si esclude anche quello di Piombino) e l’Autorità di Sistema Portuale, presieduta da Luciano Guerrieri, dopo l’emanazione dell’ordinanza 22 in materia di monitoraggio degli avviamenti al lavoro e sicurezza. I sindacati dei lavoratori portuali sono preoccupati per gli effetti che può provocare questo braccio di ferro che ha prodotto un ricorso al Tar di alcune imprese per chiedere la cancellazione dell’ordinanza. Ad intervenire sono Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil), Dino Keszei (Fit-Cisl) e Gianluca Vianello (Uiltrasporti). "L’ordinanza n. 22 è arrivata dopo le 48 ore di sciopero che proclamammo il 18 e 19 novembre 2021 per reclamare condizione di maggiore sicurezza per i lavoratori portuali - sottolineano i sindacalisti - e un maggiore controllo sull’avviamento al lavoro del personale. L’ordinanza dell’Authority rafforzare la precedente, la n. 9, del 2014". La nuova ordinanza n. 22 emanata a fine 2021 ed entrata in vigore ad aprile di quest’anno, introduce un regime sanzionionatorio verso le imprese che non vi si adeguano rispettando i tempi di riposo per i lavoratori tra un turno e l’altro e contenendo il ricorso al lavoro straordinario. "Indirettamente la 22 serve anche a ridistribuire il lavoro, ovvero a dare più spazio sui terminal ai lavoratori precari - precisa Gucciardo - ai quali di solito restano le briciole. I terminalisti e le imprese articolo 16 se non rispettano l’ordinanza n. 22 rischiano sanzioni". Non solo: per rendere più efficace l’ordinanza n. 22 "l’Autorità di sistema portuale ha assunto 9 ispettori di cui 7 a Livorno e 2 a Piombino - conclude Gucciardo - per accrescere i controlli". M.D.