"Ha ucciso mio padre, non è giusto che esca dal carcere così presto"

Livorno: condannato in primo grado a 23 anni di reclusione per l’omicidio del 94enne Nazzario Cerrai, andrà ai domiciliari col braccialetto elettronico

I carabinieri e, nel riquadro, la vittima

I carabinieri e, nel riquadro, la vittima

Livorno, 26 gennaio 2023 - Condannato in primo grado a novembre 2022 a 23 anni di carcere per l’omicidio di Nazzario Cerrai, 94enne livornese, verrà messo agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.

Questa è stata la decisione dei giudici a favore di Giacomo Casalati, 47 anni, operaio saldatore che, dopo avere trascorso un anno e mezzo di reclusione in carcere per omicidio volontario, sarà scarcerato. La decisione è stata presa dalla Corte d’assise del Tribunale di Livorno che ha così accolto la richiesta dell’avvocato difensore di Casalati, Barbara Luceri.

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Come riferisce lo stesso legale, il 47enne durante le udienze del processo, non solo ha confessato ma ha anche espresso in aula il suo pentimento per l’orribile delitto commesso. Ha chiesto scusa ai familiari dell’ex camionista in pensione che uccise per impossessarsi dei suoi soldi che teneva nell’abitazione dove viveva in via Garibaldi. Casalati era finito nel carcere di Livorno con un provvedimento di carcerazione preventiva 15 mesi fa. Poi a novembre era arrivata la sentenza della Corte d’assise di Livorno che aveva condannato l’uomo a 23 anni di reclusione. Venerdì scorso l’avvocato Luceri aveva presentato l’istanza per ottenere gli arresti domiciliari che sono stati concessi. Qui ci resterà con il braccialetto elettronico fino a quando la condanna non sarà diventata definitiva.

Inevitabile l’indignazione dei familiari di Nazzario Cerrai: "È come se lo avessero ucciso due volte". Il figlio della vittima Marco Brucioni: "Non c’è più giustizia in questo Paese. Non si possono concedere gli arresti domiciliari a chi ha commesso un omicidio così brutale".