Lo ’struggino’ e le tensioni al Palazzo

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L’inceneritore continua a creare tensione. Le parole di Giovanni Golino, segretario FP-CGIL, e di Federico Mirabelli, segretario del Pd su

La Nazione pesano come macigni. Hanno espresso timore per una sua eventuale dismissione sia sul fronte della tariffa Tari che sul fronte occupazionale. Le ultime novità per lo "struggino" stanno nel rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’impianto, prevista nell’ottobre del 2023, ma i cui documenti preparatori sono stati richiesti dalla Regione entro il 10 settembre 2022, e proprio qui sta il pressing della CGIL, che oggi incontrerà il sindaco per discutere del tema. La giunta aveva promesso di rendere pubblici i dati entro giugno, ma ad oggi - ha detto a La Nazione il segretario del Pd – non sono ancora stati forniti.

Il sindaco si è limitato a ribadire che "il futuro dell’inceneritore è già segnato", sostenendo che i dati saranno presto pubblici. Salvetti ripete che l’idea di dismettere l’inceneritore, e puntare sull’economia circolare è quanto pattuito nel documento programmatico firmato dalle forze di maggioranza nel dicembre 2018. È un compromesso che aveva come contropartita la realizzazione di impianti alternativi ma il nodo è che ancora non ci sono novità su questi impianti alternativi, e proprio su questo si concentrano le critiche delle opposizioni, tra cui il M5S e Buongiorno Livorno. Rumors nella maggioranza sostengono invece che se lo spegnimento del termovalorizzatore non sarà portato avanti, l’assessora Cepparello potrebbe dare le dimissioni.

Simone Bacci