Francesca Marcucci, presidente provinciale Confcommercio, interviene sulla questione del credito d’imposta per le spese di sanificazione sostenute dalle partite Iva. "Sanificazione, mascherine, gel, disinfettanti sono stati acquistati da commercianti e professionisti per mitigare il rischio di contagio da coronavirus – dice la Marcucci – e per mettersi in regola e garantire salute e sicurezza di clienti e dipendenti. Ma la promessa che hanno fatto il Governo e l’Agenzia delle Entrate di rimborsare ai titolari di partita Iva il 60% delle spese effettivamente sostenute sotto forma del credito di imposta, è stata completamente disattesa attraverso il provvedimento dell’11 settembre con il quale l’Agenzia delle Entrate ha ridotto al 15,6% la percentuale del rimborso relativo ai costi di sanificazione comprensivi delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, detergenti e disinfettanti, termometri e termoscanner".
Prosegue la presidente Marcucci: "In questo modo un’azienda che ha investito 100 mila euro in sicurezza anti-covid si vedrà riconosciuto un credito di appena 15mila euro. Aziende, commercianti, professionisti che hanno mostrato grande responsabilità, ora sono penalizzate. Perciò Confcommercio chiede "il rifinanziamento della misura a sostegno delle psrtite Iva attraverso la formula del credito d’imposta introdotto dal Decreto Rilancio per fronteggiare l’emergenza da covid e di innalzarne l’importo a beneficio delle imprese che ne hanno fatto richiesta".