Matteo Bernini, re della dama inglese: "Il momento più bello? Lo studio della strategia"

Intervista al nuovo campione del mondo, livornese classe 1988 e impiegato al Comune di Rosignano

Matteo Bernini, a sinistra, con Michele Borghetti

Matteo Bernini, a sinistra, con Michele Borghetti

Livorno, 3 maggio 2022 - La dama inglese bacia (ancora) l’Italia e riporta la coppa del mondo nella città di Livorno, unica a poter vantare nei cinque continenti ben due campioni iridati. Matteo Bernini, classe 1988 e impiegato al Comune di Rosignano, si è infatti laureato lo scorso sabato in America campione del mondo di dama inglese nella specialità ad apertura libera.

Prima di lui era stato Michele Borghetti, altro livornese Doc che vanta 4 titoli iridati, a salire sul gradino più alto del podio di uno dei giochi della mente più antichi e amati di sempre. Borghetti che, tra l'altro, è stato il coach e lo stratega che ha accompagnato Bernini nel match mondiale negli Stati Uniti. 

«E’ una grande soddisfazione per Bernini, per la federazione damistica italiana, ma anche per la Toscana e gli amanti dei giochi della mente - ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani - L’Italia e la Toscana si pongono ancora una volta all’avanguardia a livello mondiale in questa disciplina». I complimenti sono arrivati via social anche da parte del sindaco di Livorno, Luca Salvetti.

La finale del campionato del mondo di dama inglese - tra Bernini e il sudafricano che deteneva il titolo, Lubabalo Kondlo - si è svolta a Tulsa, nello Stato americano di Oklahoma: la gara avrebbe dovuto svolgersi nel 2020, poi causa Covid il lungo posticipo. Una cavalcata iniziata il 25 aprile e terminata nella serata di sabato, che prevedeva in tutto 24 partite. «Ne abbiamo giocate “solo“ 22, perché ormai il mio vantaggio era tale da non poter essere più colmato dal mio avversario», spiega Bernini. «Sono felice, ancora non ho realizzato quello che è successo. So però che a Livorno si respira un’aria speciale, quella del Circolo damistico Piccioli – racconta – dove dal 2010 ho potuto misurarmi con maestri di rilievo assoluto, Borghetti in primis ma non solo». Perché ha iniziato a giocare a dama? «Ho cominciato nel 2007, quando avevo 19 anni. Inizialmente giocavo online, presto ho però capito che gli avversari reali sono tutta un’altra cosa. Il momento più bello? Quello del confronto e dello studio del match. L’analisi delle partite, le proiezioni e l’immedesimazione nell’avversario». Keep calm and play dama... Cosa serve per diventare un campione di questa disciplina? «Sicuramente concentrazione, silenzio e una bella memoria. E poi bisogna osservare e riflettere molto. Soprattutto, occorre studiare i libri e approfondire. Un’attività che, specie in vista di gare importanti, mi impegna anche 5-6 ore al giorno». Abbiamo scoperto la serie tv “La regina degli scacchi“, lei si sente un po’ il “re della dama“? «Devo dire che la tensione del match, le fasi di strategia e i tempi delle partite sono ben rappresentate nella popolare serie. Io stesso mi sono rivisto molto nelle vicende del personaggio impersonato da Anya Taylor-Joy, che si avvicina al mondo delle gare e inizia una scalata irresistibile. Questa è la mia prima finale, ma di sicuro non sarà l'ultima. Anche perché nel 2024 sarò a mia volta sfidato e chiamato a difendere il titolo mondiale che ho conquistato da poco». Come si svolge un match mondiale? Il compagno di viaggio di ogni giocatore è un orologio a doppio quadrante, che scandisce i tempi di riflessione... «Bisogna stare calmi, soprattutto nei momenti topici. Essere freddi, sfruttando ogni secondo a disposizione. Mi sono preso oltre una mezz’ora di tempo per fare una singola mossa in questa finale, proprio perché avevo capito che quella sarebbe stata determinante per vincere la partita. Ogni momento può cambiare le sorti del match. E’ importante sviluppare la capacità di guardare oltre: predire. E’ così che si diventa più forti. Il campionato del mondo è una bolla: si gioca durante il giorno, mantenendo un ritmo molto serrato, poi quando arriva la sera si studia la strategia per l'indomani». Quanto fa bene giocare a dama? «La nostra mente è in continuo movimento e in evoluzione, questo sport le fa davvero bene perché la mantiene viva ma è ancora troppo sottovalutato. A Livorno il progetto “Gioco scaccia gioco“, ideato dal Maestro Andrea Raiano, ha il merito di portare scacchi e dama nelle scuole contro la ludopatia. Lontano dai giochi elettronici c’è un mondo bellissimo, che ci permette di recuperare il contatto con la realtà e ci fa crescere oltre che diventare più calmi e riflessivi».

Matteo Bernini ha iniziato a giocare su spinta della madre, collega di lavoro dell'arbitro internazionale e Maestro di dama Gianfranco Borghetti. Fu proprio lui - padre di Michele - a suggerire di portarlo al Circolo damistico labronico, che nella storia della Federazione Italiana Dama (fondata nel 1924) è quello che ha conquistato i maggiori titoli italiani, sia assoluti che a squadre. E non solo italiani perché, strada facendo, Michele Borghetti è diventato campione del mondo infrangendo una tradizione che durava da ben 166 anni: fino ad allora il titolo mondiale di dama inglese, la più praticata al mondo, era sempre andato a giocatori di lingua anglosassone.

Bernini ha iniziato a fare da subito grandi passi in avanti e a scalare le vette del gioco della dama, nei vari sistemi: italiana, inglese e internazionale. Ma soprattutto ha dimostrato, fin da subito, di essere un "gigante" nella dama inglese. Ben presto la Federazione ha cominciato a premiarlo e a mandarlo all'estero per confrontarsi coi migliori giocatori al mondo.

Passo dopo passo il nome di Matteo Bernini viene accostato a quello degli altri due italiani che hanno conquistato i titoli mondiali; il livornese Michele Borghetti e il foggiano Sergio Scarpetta. Bernini è spesso presente nelle scuole di Livorno dove con Michele e Gianfranco Borghetti insegna dama nell'ambito del progetto "Gioco scaccia gioco - Scacchi e dama contro la ludopatia".

E il 14 maggio, al Circolo Carli di Salviano a Livorno si svolgeranno le semifinali dei corsi di dama e scacchi effettuati nelle classi. Infine, il 7 giugno si svolgerà la finalissima sulla Terrazza Mascagni, celebre "scacchiera naturale". Ovviamente saranno presenti, in entrambe le occasioni, i due campioni del mondo di dama.