"Mattia Lucarelli è devastato e incredulo": l'indagine per stupro, parla l'avvocato

Le parole del legale nel caso che vede coinvolto il calciatore, adesso ai domiciliari. Annunciato il ricorso al tribunale del Riesame per la revoca del provvedimento cautelare

Livorno, 20 gennaio 2023 - «È devastato e incredulo e dice che non c'è stata alcuna violenza». L'avvocato Leonardo Cammarata descrive così Mattia Lucarelli, figlio dell'ex attaccante del Livorno, agli arresti domiciliari da oggi assieme al compagno di squadra Federico Apolloni con l'accusa di violenza di gruppo nei confronti di una studentessa statunitense a Milano per una stage universitario. Il difensore ha annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca della misura cautelare aggiungendo che sono in corso indagini difensive. L'interrogatorio di garanzia dei due ragazzi davanti al gip Sara Cipolla si terrà martedì prossima.

Il legale ha spiegato che, nell'ambito delle indagini difensive, sono stati effettuati accertamenti sul cellulare della vittima per «capire se nei giorni successivi ci fossero riferimenti compatibili con quanto ha poi denunciato. Invece - ha aggiunto l'avvocato Cammarata -, nelle chat con l'amica che era con lei la sera prima non c'è traccia di quello che ha poi raccontato, ma parlano della vacanza che avrebbero dovuto fare a Barcellona».

Dall'indagine, coordinata dal pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella, emerge invece una versione ben diversa: gli abusi e le violenze, poi filmati, nonostante la giovane vittima (sentita anche in incidente probatorio) avesse messo a verbale che non voleva assolutamente avere rapporti sessuali con i due. 

Intanto gli inquirenti valutano i video di quella notte. "Se questa chiama la polizia c'inc... tutti". Sono le parole che avrebbe usato Federico Apolloni in uno dei video registrati dagli stessi giovani. 

Lo si legge nell'ordinanza del gip Sara Cipolla dove vengono riportate per diverse pagine tutte le espressioni volgari usate dai giovani nel corso delle presunte violenze, mentre la vittima, riassume il gip, «si scagliò» anche contro uno di loro (altri tre gli indagati) manifestando «il proprio dissenso».