"Violenza sessuale di gruppo": agli arresti Lucarelli jr. e Apolloni del Livorno

Il figlio di Cristiano e il compagno di squadra ai domiciliari. L'episodio accaduto a Milano nel 2022. L'ex bomber: "Convinto dell'innocenza di Mattia"

Livorno, 21 gennaio 2023 - E' trascorso da poco mezzogiorno quando l'agenzia Ansa lancia una notizia che ha l'effetto di trasformare un freddo venerdì di gennaio in un elettroshock collettivo per la città di Livorno. Sì, perché anche chi non segue il calcio qui finisce con l'essere travolto da quanto i siti web e le tv stanno diffondendo quasi all'ora di pranzo: due giocatori del Livorno sono appena finiti agli arresti domiciliari con l'accusa di aver violentato una studentessa americana di 20 anni a Milano.

E non sono calciatori a caso, qua. Uno di loro è Federico Apolloni, 22 anni, mentre l'altro è Mattia Lucarelli, che di anni ne ha 23 e che è figlio di Cristiano Lucarelli, l'ex bomber (oggi allenatore) che ha fatto sognare il Livorno in Serie A con il numero 99 sulle spalle e che nella città dello scoglio tutti chiamano per nome, non per cognome. "Sono convinto dell'innocenza di mio figlio", dirà poi in un video diffuso in serata sui suoi canali social, con la città ormai piegata inesorabilmente alla signorìa di questa notizia.

I VIDEO - L'alcol e lo choc non hanno alterato i ricordi della ragazza, sebbene ai pm di Milano abbia confessato di avere "vuoti di memoria intervallati da flash". Le parti mancanti del racconto erano però nei video salvati nei telefonini cellulari dei cinque presunti aggressori - due dei quali sono i calciatori amaranto - raggiunti ieri dall'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per violenza sessuale di gruppo nei confronti di questa studentessa statunitense aggredita nel marzo del 2022 all'uscita di un locale del capoluogo lombardo molto noto negli ambienti della movida.

CINQUE INDAGATI - I destinatari della misura cautelare sono appunto Federico Apolloni e Mattia Lucarelli. Altri tre giovani sono indagati e, da quanto si legge nelle carte, avrebbero evitato la custodia cautelare poiché hanno avuto un ruolo "meno attivo" in questa vicenda.

L'ORDINANZA - "Le modalità con cui è stata compiuta la violenza appaiono particolarmente allarmanti e denotano la spregiudicatezza degli indagati, in quanto risultano suscettibili di essere utilizzate dagli stessi innumerevoli altri episodi", si legge nel provvedimento firmato dal gip Sara Cipolla, che definisce "non sussistente il pericolo di inquinamento probatorio" per Apolloni e Lucarelli, ma sottolinea la possibilità di reiterazione della violenza da parte dei due calciatori.

Nell'ordinanza è ricostruita la ferocia dell'azione, condotta "in un contesto ludico e ricreativo, approfittando dello stato alterato della giovane" e tra i passaggi più duri c'è la descrizione "dell'atto sessuale", avvenuto senza protezione, "esponendo così la vittima a tutti i conseguenti rischi del caso, tra cui quello di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile".

"Ho sentito il mio corpo come se non fosse il mio", ha raccontato la vittima agli investigatori che l'hanno ascoltata. La Squadra mobile di Milano, diretta da Marco Calì, stava indagando sulla violenza dallo scorso marzo, quando la giovane americana aveva denunciato di essere stata stuprata da diverse persone che si erano proposte di darle un passaggio a casa dopo averla incontrata per caso all'esterno di una discoteca in zona corso Sempione, uno dei centri della movida milanese.

Apolloni e Lucarelli non erano soli, quella sera. Con loro c'erano altri tre amici. Invece di riaccompagnarla a casa l'hanno condotta nell'abitazione di Lucarelli, dove hanno commesso la violenza a turno, filmando alcuni momenti e conservandoli nella memoria del cellulare. Un errore fatale per il loro quadro indiziario, ma che ha consentito agli agenti di accertare il racconto della vittima e di definire con precisione ruoli e responsabilità.

LE INTERCETTAZIONI - In una intercettazione risulta che Mattia Lucarelli, durante una lunga conversazione con il padre Cristiano, abbia fatto riferimento a un video cancellato e che infatti non è mai stato recuperato dagli inquirenti.

"I video ci sono?", chiede l'ex bomber al figlio, che risponde: "Sì ma meglio di no, non si usano perché fondamentalmente manca l'unico vero che avrebbe chiuso ogni dubbio. Quindi ancora non l'abbiamo scampata, ma sono molto fiducioso".

"Se questa chiama la polizia c'inc... tutti", sono invece le parole che avrebbe usato Federico Apolloni, in uno dei video registrati. I ragazzi negli altri filmati, girati anche all'esterno della discoteca e poi in macchina, quando portano la studentessa in quell'appartamento, parlano sempre in italiano, con espressioni volgari, e le dicono: "Non ci importa... se non capisci". Un quinto video "mostra chiaramente lo stato di confusione della vittima", chiarisce il gip, che "non riesce a fare le scale" per salire nell'abitazione.

Nell'ordinanza vengono riportate per diverse pagine tutte le espressioni volgari usate dai giovani nel corso delle presunte violenze, mentre la vittima, riassume il gip, "si scagliò" anche contro uno di loro manifestando "il proprio dissenso". Inutilmente.

Il comunicato della società amaranto (clicca qui)

Le foto di Mattia Lucarelli con la maglia amaranto (clicca qui)

Le foto di Federico Apolloni con la maglia amaranto (clicca qui)

LA DIFESA - "È devastato, incredulo e dice che non c'è stata alcuna violenza". L'avvocato Leonardo Cammarata descrive così Mattia Lucarelli. Il difensore ha annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca della misura cautelare aggiungendo che sono in corso indagini difensive.

L'interrogatorio di garanzia dei due ragazzi davanti al gip Sara Cipolla si terrà martedì prossimo.

Il legale ha spiegato che, nell'ambito delle indagini difensive, sono stati effettuati accertamenti sul cellulare della vittima per "capire se nei giorni successivi ci fossero riferimenti compatibili con quanto ha poi denunciato. Invece - ha aggiunto l'avvocato Cammarata -, nelle chat con l'amica che era con lei la sera prima non c'è traccia di quello che ha poi raccontato, ma parlano della vacanza che avrebbero dovuto fare a Barcellona". Dall'indagine, coordinata dal pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella, emerge invece una versione ben diversa: gli abusi e le violenze, poi filmati, nonostante la giovane vittima (sentita anche in incidente probatorio) avesse messo a verbale che non voleva assolutamente avere rapporti sessuali con i due. Intanto gli inquirenti valutano i video di quella notte. 

I commenti dei tifosi (clicca qui)

Il sindaco Salvetti (clicca qui)

PARLA CRISTIANO - "Se prima ero convinto che mio figlio fosse innocente, dopo avere letto gli atti rafforzo ancora più l'idea". Lo afferma in un video sui social Cristiano Lucarelli in merito all'arresto del figlio Mattia. "Inviterei con i commenti a stare calmi - dice ancora - non c'è ancora una sentenza di primo grado e siamo in indagini preliminari". Purtroppo, spiega ancora Cristiano Lucarelli, "si è buttato sul campo del processo mediatico ed era quello che ci spaventava, perché si tratta di un argomento sensibile".