"Addio Michele, goditi il blues con Piero Ciampi"

Il presidente del Premio Mangoni ricorda Manzotti, il giornalista de La Nazione morto improvvisamente all’età di 61 anni

Michele Manzotti al Premio Ciampi (Foto di Furio Pozzi)

Michele Manzotti al Premio Ciampi (Foto di Furio Pozzi)

Livorno, 30 aprile 2022 - ​E’ un ricordo commosso e di profonda stima quello di Massimiliano Mangoni, presidente del Premio Ciampi, a poche ore dalla scomparsa di Michele Manzotti, storico giornalista de La Nazione e anima di questo appuntamento che ogni anno rende omaggio ad un grande artista livornese.

" All’improvviso, Michele Manzotti ci ha lasciati. E la sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile – scrive Mangoni – per tutti coloro che abbiano avuto il privilegio di conoscerlo, apprezzandone l’umanità, la simpatia, la gentilezza, la serietà e la straordinaria passione e competenza sia in ambito professionale che nella musica suo grande amore. Michele ha passato una vita a fare il giornalista a La Nazione di Firenze coltivando parallelamente la sua grande passione per la musica insieme ad un altro grande giornalista quale Ernesto De Pascale con il quale condivideva i frequenti viaggi “per festival e concerti” a giro per il mondo e dal quale aveva ereditato la guida di quella straordinaria esperienza radiofonica ed editoriale rappresentata da “Il Popolo del Blues” insieme agli amici di sempre Giulia Nuti e Fabrizio Berti.

Era sempre tutto tranquillo, tutto rilassante, tutto positivo con Michele. Non alzava mai la voce, non si imponeva, eppure sapeva essere convincente e in questo aiutava il suo eloquio fiorentino non troppo carico, ma così fluido, così rilassante. Ci eravamo sentiti pochi giorni fa’ ed era davvero contento perché pareva proprio che la tournée italiana dei Van Der Graaf Generator, una delle sue band preferite si sarebbe finalmente fatta in primavera.

Ma la scomparsa di Michele è una perdita gravissima anche per il Premio Ciampi, di cui è stato una delle figure fondamentali sin dalla sua nascita a metà degli anni ‘90. Solo pochi giorni fa’ ci eravamo sentiti e con la solita positività ed entusiasmo ci aveva illustrato tutta una serie di idee a cui stava lavorando, come al solito ottime, supportate da un entusiasmo davvero contagioso.

Ogni volta che ci sentivamo riusciva davvero a migliorare l’umore di tutti noi anche in periodi difficili e a darci nuovi stimoli per andare avanti per la nostra strada, quella segnata, a suo tempo, da Franco Carratori ed Ernesto De Pascale. Con la scomparsa di Michele perdiamo un punto di riferimento fondamentale ed un caro amico. Desideriamo esprimere tutta la vicinanza della famiglia del Premio Ciampi a Laura ed ai figli Gaia e Lorenzo che abbracciamo. Se esiste un aldilà, ci piace pensare che Michele vi abbia ritrovato l’amico Ernesto De Pascale (anche lui figura che per il Premio Ciampi è stata decisiva) ed insieme si stiano godendo il più grande concerto blues di tutti i tempi, magari insieme a Piero Ciampi".