Microtunnel e Darsena Europa, costi e ritardi

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Lavori al microtunnel per allargare a 120 metri la strettoria. d’ingresso al porto industriale

Bisognerebbe avere la bacchetta magica per sfrondare la massa di fake news sui traffici portuali ed arrivare al nocciolo del quesito: chi guadagna e chi perde in questi tempi di crisi energetica?

Nel porto labronico, ma in sostanza in tutto il suo sistema- che comprende anche Piombino, l’Elba e Capraia, si registrano oggi alcuni dati positivi, come la ripresa dei traffici generalizzata: ma anche preoccupanti ritardi sulle infrastrutture oggi più urgenti, cioè i lavori già appaltati per le opere foranee della Darsena Europa e il completamento dell’operazione “microtunnel” per allargare a 120 metri (con annesso dragaggio a 13 metri) la strettoia d’ingresso al porto industriale, Darsena Toscana e terminal contenitori compresi.

Partiamo dal microtunnel. Chi aveva ipotizzato che, completato e collaudato il lungo tunnel sottomarino, il clou dell’opera fosse concluso sta subendo una cocente delusione. L’Eni sta affettivamente montando le nuove tubazioni dentro la canalizzazione: ma ritarda - per motivi tecnici forse prima sottovalutati - la rimozione dei vecchi tubi che corrono sul fondo del canale. E se non si tolgono questi tubi, il “microtunnel” faticosamente e costosamente realizzato non servirà a niente, perché i suddetti vecchi tubi corrono nella parte della darsena lungo il muro di sponda se prima non si tolgono non si potranno iniziare i lavori di allargamento e approfondimento del canale. L’ha ben spiegato ieri in una intervista al giornale marittimo livornese il segretario dell’AdSP avvocato Matteo Paroli. Di quanto si ritarderà? Cancellata la speranzosa data di metà 2023, si andrà, presumibilmente, a quella del 2024. Brutta notizia, ma realistica.

Ritardano anche i lavori delle opere foranee per la futura Darsena Europa. Per due motivi: perché il layout della parte nord della Darsena è stato ancora una volta ridisegnato (dovrà essere allargata la vasca di colmata perchè i fanghi d’escavo sono risultati non compatibili con i ripascimenti oltre Calambrone) con necessità di approvazione dal ministero; e perché anche i costi appaltati vanno rivisti causa il nuovo caro-prezzi. Anche questi extra-costi aspettano approvazione. E i tempi per aver a che fare con la burocrazia romana li conoscono tutti. Purtroppo.