Migranti: dopo gli sbarchi a Livorno, adesso un'altra nave viene dirottata a Ravenna

Infuria il dibattito sui "porti sicuri ma lontani"

La Ocean Viking

La Ocean Viking

Livorno, 27 dicembre 2022 - Porti sicuri, ma lontani: ora nel panorama del soccorso ai migranti in mare si aggiunge questa variante. Dopo Genova, Livorno e la Sardegna, adesso le navi delle ong vengono dirottate su Ravenna.

A Livorno sono arrivate pochi giorni fa la nave di Emergency e la Sea Eye 4: ora le autorità italiane hanno assegnato un porto anche alla Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee che la scorsa notte ha soccorso 113 migranti, tra i quali anche tre neonati, che si trovavano su un gommone alla deriva nel Mediterraneo: andrà a Ravenna.

L'Italia, scrive la stessa Ong su Twitter, "ha assegnato un porto molto lontano, invitando la nave a dirigersi a La Spezia", ma "poche ore dopo ha riassegnato un porto ancora più distante. Ravenna, a 900 miglia nautiche di distanza, a circa 4 giorni di navigazione". Dalla ong si dicono "sollevati" per i migranti soccorsi ma allo stesso tempo "preoccupati" per eventuali altre imbarcazioni in difficoltà: "perché in questo momento - sottolinea infatti Sos Med - siamo l'unica nave ong operativa in mare".

"Da alcune settimane si assiste a una nuova, ridicola, saga della guerra Salvini-Piantedosi contro le ong che salvano vite in mare - dice il senatore del Pd Antonio Nicita -. Un senso del ridicolo che si estende a quanti nel Governo assistono inermi al nuovo copione. Dopo il fallimento dei porti chiusi, sconfitti dal senso di realtà e dai tribunali, e dei porti socchiusi degli sbarchi selettivi, sconfitti dai medici delle Asp siciliane, adesso si passa ai "porti lontani": Livorno, La Spezia, Ravenna. Dal momento che è facile verificare quante banchine libere vi siano in numerosi porti meridionali - conclude il senatore Nicita -, la scelta del Governo di offrire "posti sicuri" sempre più lontani, viola i trattati internazionali, dal momento che le persone soccorse vanno fatte scendere nel modo più veloce possibile nel primo posto sicuro".

Il governo intanto sta lavorando a un nuovo decreto sicurezza rivolto anche alle operazioni di salvataggio. L'ipotesi su cui lavora il Viminale è che le organizzazioni umanitarie possano compiere un unico salvataggio, informando immediatamente le autorità e chiedendo l'approdo in un porto sicuro. Per rendere effettiva questa disposizione sarebbero anche vietati i trasbordi tra un'imbarcazione e l'altra. Ai migranti a bordo dovrà poi essere chiesto se intendano presentare domanda di protezione internazionale, affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsene carico. A fronte di queste disposizioni stringenti sono anche previste sanzioni e sequestri amministrativi.