"Minimarket, non dipende da noi"

Livorno, l’assessore Rocco Garufo replica alla presidente del Ccn La Venezia sulla movida e gli eccessi

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"Concordo con il Ccn Venezia sul fatto che i locali del quartiere non sono additabili come la causa della ’mala movida’, questo mi sembra un dato assodato" commenta così l’assessore al commercio Rocco Garufo le dichiarazioni che ha rilasciato a ’La Nazione’ la presidente del Ccn La Venezia Camilla De Salvo, lei stessa titolare di un locale. La De Salvo ha infatti dichiarato: "Gli episodi negativi di solito avvengono quando i locali sono chiusi. Se qualcuno fa esplodere i botti, noi certamente non abbiamo responsabilità".

La presidente del Ccn La Venezia ha puntato l’indice contro "coloro che vedono abusivamente dal dopocena gli alcolici, ad esempio birre a 1 euro l’una. Si continua ad autorizzare l’apertura di minimarket ben sapendo quale sia la merce più venduta, ovvero gli alcolici". L’assessore Garufo su questo punto dichiara: "Sui minimarket abbiamo le armi spuntate per impedirne l’apertura. Occorre lavorare più sul fronte repressivo per contrastare l’illegalità. A tale riguardo insieme alla Questura riprenderemo il tavolo interistituzionale sullo stato di attuazione del Protocollo sulla movida (firmato lo scorso giugno, ndr). Questo non vuol dire che il Protocollo è rimasto lettera morta, perché prevede anche controlli interforze che sono andati avanti in estate e stanno prosegundo anche ora".

C’è poi il progetto lanciato da Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi), in collaborazione con l’Anm (l’Associazione Nazionale Magistrati) ’Bevi Responsabilmente’ nelle principali città della penisola, Livorno inclusa. "Questa iniziativa – ricorda l’assessore Garufo – ha consolidato la collaborazione con le associazioni di categoria, Prefetture e Questura per diffondere la cultura del divertimento sano. Questo è un terreno sul quale agire incessantemente per educare le nuove generazioni a non abusare delle bevande alcoliche".

Sugli steward-buttafuori previsti dal Protocollo sulla movida, la De Salvo del Ccn La Venezia ha osservato che "non tutti i locali se li possono permettere, o ne hanno bisogno". Garufo risponde: "Concordo con gli esercenti per i quali, in molti casi, la criticità di manifestano dopo la chiusura dei locali, perciò le funzioni di tali steward cessano con la chiusura dei locali stessi. Però furono proprio gli esercenti della Venezia a manifestare la disponibilità a dotarsene. Certo non lo possono fare tutti i locali, se non quelli dove occorre davvero, magari consorziandosi tra di loro".

Sulla vendita degli alcoli ai minorenni "occorrono controlli mirati e sistematici nei luoghi di maggiore aggregazione".

Per la situazione di via Cambini e via Roma l’assessore Garufo dichiara: "Questa zona è vero che è satura di locali. Bisogna analizzare meglio questa situazione".

Monica Dolciotti