"Misericordia, la nostra lotta alla pandemia"

Livorno, il presidente Corsinovi lancia l’appello al Parlamento: "Non cancellate il regime di esenzione Iva al Terzo Settore"

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di Michela Berti

"Non era scontato che io fossi qui". Il lungo applauso a queste poche parole di Alberto Corsinovi, presidente della Federazione della Toscana delle Misericordie, parla da solo. "Era un giovedì sera quando ho chiuso lo studio per andare a una riunione e mi sentivo un po’ caldo. Avevo qualche linea di febbre. Da quel momento le mie condizioni sono peggiorate. Ho preso il Covid. Sono stato ricoverato prima in rianimazione, poi intubato. Dopo giorni di coma, finalmente una figura amica mi ha detto ’Ti rimandiamo a casa’". All’assemblea regionale delle Misericordie si è parlato di Covid, di questa pandemia nella quale l’esercito dei volontari ha fatto qul lavoro unico e insostituibile di vicinanza alle famiglie, alla comunità. I numeri parlano chiaro 51.987 volontari in Toscana vaccinati, di questi 22.316 della Misericordia, 15.602 Anpas, 7.226 Croce Rossa. "Ma all’inizio – ha ricordato Corsinovi – i nostri volontari facevano servizi tirando su lo scaldacollo. Ci siamo inventati un modo per proteggerci perché nei primi tempi della pandemia non avevamo niente". La Misericordia, in prima fila non solo a Livorno per allestire i presidi dove fare tamponi, per contribuire alla gestione della rete sanitaria e di assistenza, si è reinventata sul campo. Nuovi dispositivi di protezione, ambulanze più sicure scoprendo così la fragilità di un sistema di assistenza che, comunque, non era pronto ad una pandemia come quella in corso. In Toscana ci sono 400 realtà operative che hanno fatto della carità, prima che della solidarietà, la propria missione. "Quando il telefono squilla – ha detto Corsinovi – una luce si accende e noi dobbiamo rispondere".

Ecco che con forza rilancia proprio da Livorno l’appello al Parlamento per disinnescare l’emendamento al Decreto Fiscale che cancella il regime di esenzione Iva per tutte le realtà del Terzo settore. "Una legge ingiusta – dice Corsinovi – con la giustificazione che l’Italia andrebbe incontro a una procedura di infrazione dell’Europa. Ma così si penalizzano realtà come la nostre che reinvestono tutti i ricavi in attività di carità. La strada da seguire può essere quella della riforma del Terzo settore, per non penalizzare le tante variegate realtà del Terzo settore, che sopravvivono anche con tutta una serie di iniziative, spontanee e fantasiose, dalle sagre alla semplice iscrizione. Chiediamo con forza al Parlamento di tenerci al riparo da questo pericolo che per noi sarebbe un puro costo, in un periodo in cui oltretutto il nostro settore è particolarmente provato dalla pandemia". All’assemblea hanno portato i saluti il presidente della Confederazione Nazionale Domenico Giani, il sindaco Luca Salvetti, il questore Roberto Massucci, l’assessore al sociale Andrea Raspanti.

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