"Moby Prince, ecco gli oggetti di chi era a bordo"

Emozionato Loris Rispoli del comitato familiari: "Dopo ventinove anni mi è stata data una scatola con tanti ricordi. Vorrei farci una mostra"

Loris Rispoli

Loris Rispoli

Livorno, 10 febbraio 2020 -  Dopo 29 anni, decine di effetti personali delle 140 vittime del traghetto Moby Prince sono stati restituiti. Il 7 febbraio Loris Rispoli, presidente della Associazione #iosono141, li ha ricevuti dal commissariato della polizia marittima. Negli uffici tutti questi referti sono stati conservati per anni. Alla Polmare hanno detto che "è stato un atto dovuto". A Rispoli così è stato consegnato un verbale e una scatola nella quale c’erano occhiali, orologi uno dei quali segna ancora le 4,26 dell’11 aprile 1991. Una foto di una spensierata vacanza al mare. Le mostrine di una divisa. Una protesi dentaria. Scatolette contenti un cartoncino con scritto ’Moby è per sempre’ e una spillina con l’effige della balena. La ricevuta di un albergo francese; un coltellino a serramanico, una cintura, utensili.

"Sono oggetti che parlano delle persone alle quali sono appartenuti – dice Rispoli – quando mi sono stati consegnati dalla polizia marittima e li ho visti per la prima volta, sono stato sopraffatto dall’emozione. Poi sento l’odore del traghetto in tutte queste cose che testimoniano come il fuoco non si propagò in tutta la nave quella tragica notte tra il 10 e l’11 aprile 1991 quando avvenne la collisione tra il Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo. Forse qualcosa poteva essere fatto per chi era a bordo del Moby. Forse quella stage poteva essere evitata". Rispoli fa sapare poi che tutti gli oggetti restituiti "faranno parte di una mostra per l’anniversario del 10 aprile che spero di realizzare con l’aiuto del Comune. Dopodiché una parte di questi reperti saranno trasferiti a Firenze per essere conservati dentro l’Armadio della Memoria insieme alle cose che ricordano le stragi del treno esploso a Viareggio e del naufragio della nave Concordia all’isola del Giglio".

La restituzione di tutti gli oggetti che ci ha mostrato Loris Rispoli oltre che "un atto dovuto" come sostiene la polmare, ha anche un significato particolare perché tutte le cose scampate al rogo del Moby Prince sono la prova che su questa vicenda non è stato ancora detto tutto. Una grande aspettativa di verità e giustizia solleva l’udienza della causa civile intentata dai familiari delle vittime del Moby (Associazione 10 aprile - Familiari vittime del Moby Prince e Associazione #iosono141) contro lo Stato. La causa per risarcimento danni è stata intentata contro i ministri della difesa e dei trasporti "riguardo alla mancata azione di controllo sul porto – queste è la motivazioni dei ricorrenti – e all’omissione dei soccorsi al Moby Prince". La prima udienza al Tribunale di Firenze è prevista per il 26 marzo.

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