Moby Prince, dopo 31 anni si cerca ancora la verità. Appello dei familiari delle vittime

Morirono 140 persone tra passeggeri ed equipaggio. L'impegno delle istituzioni. Casellati: "La ricerca dei responsabili non non può e non deve interrompersi".

Un momento della manifestazione (Foto Novi)

Un momento della manifestazione (Foto Novi)

Firenze, 10 aprile 2022 - «Non dimenticare serve a mantenere accesa la memoria storica ed a combattere per la verità e giustizia. La strage del Moby Prince è passata nella memoria collettiva come un banale incidente: la collisione tra un traghetto e una petroliera per una nebbia improvvisa e altri errori e sono serviti 27 anni per spazzare via la melma putrida di verità preconfezionate».  Lo affermano i familiari delle 140 vittime dell'incidente avvenuto nella rada del porto di Livorno il 10 aprile 1991 in occasione e del 31/o anniversario.

 «È servita una prima commissione parlamentare a ribaltare le verità processuali - scrivono Luchino Chessa e Nicola Rosetti, presidenti delle due associazioni delle vittime - e altro che nebbia, altro che distrazione del comando del traghetto, altro che morte repentina dei nostri cari. Le verità scaturite dalla prima commissione fanno ancora più male perché hanno messo in evidenza la assoluta mancanza di soccorsi e una vita a bordo del traghetto di atroci ore di sofferenza. Ora tutto cambia, ma alcuni tasselli dell'intricato puzzle mancano ancora. Siamo fiduciosi del lavoro che sta portando avanti la nuova Commissione Parlamentare di Inchiesta presieduta da Andrea Romano. Vorremmo sapere a che punto sono le indagini che la Procura di Livorno e la Dda della Procura di Firenze, che stanno indagando nel più totale riserbo, mentre attendiamo la sentenza della causa civile della Corte di Appello del Tribunale di Firenze che dovrà esprimersi dopo l'8 maggio. Non sappiamo se avremo veramente giustizia, ma almeno vorremmo avere una verità appagante».

Numerosi gli inteventi  da parte della istituzioni, tra cui il presidente della Camera, Roberto Fico: "A trentun anni da quel terribile disastro desidero ribadire, a nome mio e della Camera dei deputati, il sentimento di vicinanza e di solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti, da allora, si sono incessantemente impegnati nel promuovere la ricerca di una verità piena ed inconfutabile su quel tragico evento. Per gli aspetti di sua competenza, il Parlamento intervenne già nel 2015 istituendo una Commissione parlamentare d'inchiesta; lo scorso 12 maggio 2021 la Camera dei deputati ha poi provveduto ad istituire una Commissione monocamerale di inchiesta attraverso la quale intende contribuire a fare pienamente luce su dinamiche e responsabilità che, nonostante l'impegno di investigatori e di magistrati in un iter giudiziario lungo ed articolato, non sono state compiutamente definite", aggiunge la terza carica dello Stato, concludendo come "di fronte a tragedie come quella del Moby Prince, le aspettative di verità e di giustizia non appartengono soltanto ai familiari delle vittime, ma a tutto il Paese''. 

"La ricerca della verità non può e non deve interrompersi. Lo dobbiamo alle 140 vittime innocenti che hanno perso la propria vita in quell'incidente. Lo dobbiamo alle famiglie che nel loro ricordo non hanno mai smesso di combattere con le armi della testimonianza e dell'impegno civile - afferma la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, in un messaggio per il trentunesimo anniversario del disastro del traghetto Moby Prince -. Lo dobbiamo anche alla nostra memoria collettiva, perché nessuna comunità nazionale può restare inerte di fronte alle ombre del passato e arrendersi di fronte ad una battaglia di giustizia. Mi auguro che l'importante lavoro di ricostruzione dei fatti che sta proseguendo in Parlamento e nelle competenti sedi giudiziarie possa consentirci finalmente di schiarire le zone d'ombra che da troppi anni circondano questa terribile vicenda".

"Un altro triste anniversario, un altro giorno di ricordo da quella tragica notte di 31 anni a poche miglia dalla costa di Livorno. Abbiamo l'impegno e il dovere di diradare ancora di più le ombre sulla tragedia del Moby Prince. Le parole verità e giustizia hanno ancora un senso. Lo dobbiamo alle famiglie delle vittime, a Livorno, al nostro Paese", scrive il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. 

 «Dopo 31 anni dal tragico incedente del Moby Prince in cui persero la vita 140 persone, il ricordo e il desiderio di verità sono sempre intatti. Come istituzioni abbiamo il compito di fare luce su cosa accadde quella notte. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari», afferma la deputata di Forza Italia e sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini ricordando la tragedia del 10 Aprile 1991.