Moby Prince, la ricostruzione del disastro: "Rammarico per il nome della terza nave"

A Livorno la proiezione in anteprima del film documentario "Il mistero Moby Prince". Andrea Romano: "È la prima volta che la verità emerge in modo così netto"

La proiezione del docufilm sul disastro del Moby Prince a Livorno (Foto Novi)

La proiezione del docufilm sul disastro del Moby Prince a Livorno (Foto Novi)

Livorno, 17 ottobre 2022 - Lunghi applausi e volti commossi hanno salutato la proiezione, in anteprima nazionale a Livorno, de "Il mistero Moby Prince", film documentario di Salvatore Gulisano, prodotto da Simona Ercolani e Stand by me per Rai Documentari, che racconta a 31 anni di distanza la dinamica del disastro della Moby Prince avvenuto il 10 aprile 1991 e nel quale morirono 140 persone. Realizzato grazie alla collaborazione con la seconda commissione d'inchiesta della Camera, il docufilm andrà in onda in prima serata giovedì 20 ottobre su Rai2. Presenti alla serata i familiari delle vittime e gli altri protagonisti del documentario, insieme agli autori e alla produzione.

La proiezione è stata introdotta dagli interventi del sindaco di Livorno Luca Salvetti, che da giovane cronista è stato tra i primi giornalisti ad accorrere, del direttore di Rai Documentari Fabrizio Zappi, del curatore Andrea Felici e del regista del documentario Jovica Nonkovic. Prima della proiezione è stato ricordato Angelo Chessa, figlio del comandante del Moby Prince Ugo Chessa, scomparso qualche giorno dopo l'intervista rilasciata per il documentario. Intervistato e presente alla serata anche il fratello Luchino Chessa, attuale presidente dell'associazione 10 Aprile. Un grande applauso poi per Loris Rispoli, presidente dell'Associazione 140 familiari vittime Moby Prince, impossibilitato a partecipare alla presentazione. Il film, della durata di 90 minuti, ripercorre attraverso le testimonianze di esponenti delle istituzioni, avvocati, giornalisti, esperti del caso e dei famigliari delle vittime, 31 anni di battaglie per la verità e per far luce sulle responsabilità di una strage senza precedenti attraverso documenti inediti, repertori unici di Rai e di TeleGranducato e la relazione finale della commissione pubblicata il 15 settembre 2022. Per la prima volta rilascia anche una lunga intervista sulla tragedia Vincenzo Onorato, al tempo giovane armatore del traghetto e ancora oggi presidente della Moby Lines, che racconta in modo dettagliato la sua esperienza diretta nella vicenda e risponde alle accuse che gli sono state rivolte negli anni. Ma soprattutto dà la sua versione sulle cause più plausibili dell'incidente.

"La seconda commissione parlamentare di inchiesta ha fatto molti passi avanti, soprattutto sulla dinamica della collisione e la tesi della terza nave che abbiamo dimostrato scientificamente. È una tesi che spiega nel dettaglio il perché della collisione, ed è la prima volta che la verità emerge in modo così netto". Così ha sottolineato Andrea Romano (Pd), che ha guidato la seconda commissione parlamentare di inchiesta sul disastro del Moby Prince, a margine della proiezione in anteprima a Livorno del film documentario «Il mistero Moby Prince».

"C'è un doppio rammarico - ha aggiunto Romano -, da una parte non essere riusciti a dare un nome a questa terza nave a causa dell'interruzione anticipata della legislatura, e dall'altra, retrospettivamente viene da dire che se le indagini fossero state fatte in modo diverso questa verità sarebbe emersa pochi mesi dopo la strage e invece sono serviti più di 30 anni". Per Romano "questo ce lo dice il Presidente della Repubblica che nel trentesimo anniversario non era stata fatta piena luce sulla strage, e ce lo dicono i tanti depistaggi. Manca un ultimo passo, per dare un nome a questa terza nave e questo ultimo passo potrà essere fatto o dalla magistratura o dal Parlamento se deciderà di fare una nuova commissione di inchiesta". 

Luchino Chessa, uno dei due figli del comandante del Moby Prince, ha dichiarato che "non ci fermiamo qui". "Purtroppo - ha proseguito - la legislatura è finita sei mesi prima rispetto a quando doveva finire e tutto quella che doveva fare la commissione di inchiesta è stato bloccato. Chiederemo una nuova commissione parlamentare di inchiesta, possibilmente bicamerale". 

Per il sindaco di Livorno Luca Salvetti quella del Moby Prince è "la più grande tragedia della marineria italiana, che ha colpito al cuore questa città e continua a colpirla a distanza anche di 30 anni. Perché  tutto quello che è successo è stato raccontato anche non bene , nel senso che ci sono stati troppi controsensi, troppe cose che non tornavano e poca chiarezza fin dall'inizio. Quindi occorre che tutto questo cambi", ha sottolineato il primo cittadino alla proiezione del docufilm.

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