Moby Prince: svelata la targa commemorativa all’Armadio della Memoria

Mazzeo: "Le istituzioni hanno il dovere di chiedere la verità". Gazzetti: "Strage, è ancora una ferita aperta"

Moby Prince,  svelata la targa commemorativa all’Armadio della Memoria

Moby Prince, svelata la targa commemorativa all’Armadio della Memoria

Firenze, 13 aprile 2021 - "Apponendo questa targa vogliamo ribadire che la richiesta di verità e giustizia che Livorno e la Toscana invocano da trent'anni non possono e non deve restare inascoltata. Quella verità e quella giustizia vanno trovate". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, svelando la targa in ricordo delle 140 vittime della strage del Moby Prince, la più grande tragedia della marineria commerciale italiana, avvenuta il 10 aprile del 1991. Sotto la targa, sempre in memoria delle vittime, il presidente ha poi deposto una rosa rossa. La targa è stata collocata all'interno della stanza della biblioteca del Consiglio regionale in cui è stato allestito l'Armadio della Memoria, un luogo simbolico, dove sono raccolti i documenti relativi a tre stragi che hanno ferito la Toscana: la Moby Prince, appunto, la strage del treno di Viareggio e quella della Costa Concordia. "E' un luogo - ha sottolineato Mazzeo - che il Consiglio regionale ha inaugurato nella scorsa legislatura, partendo da un'intuizione del consigliere Francesco Gazzetti, e che vuole custodire e tramandare la memoria di quei fatti terribili, fatti che non devono ripetersi mai piu'"

Con il presidente Mazzeo, alla cerimonia sono intervenuti i vicepresidenti Marco Casucci (Lega) e Stefano Scaramelli (Italia Viva), i segretari dell'Ufficio di presidenza Federica Fratoni (Pd) e Diego Petrucci (Fratelli d'Italia), i consiglieri Francesco Gazzetti e Gianni Anselmi del Pd e Maurizio Sguanci di Italia Viva e il Portavoce dell'opposizione, Marco Landi (Lega). "Partecipando alle commemorazioni di Livorno per il trentennale della strage - ha detto ancora il presidente Mazzeo - ho visto negli occhi dei familiari delle vittime la grande richiesta di verità e giustizia su una vicenda che non e' mai stata chiarita. Le istituzioni raccolgono e fanno loro questa richiesta, perche' hanno il dovere di chiedere sia fatta piena luce. Mi auguro - ha concluso - che prenda presto vita la nuova commissione d'inchiesta parlamentare e che si possa finalmente alzare il velo del mistero sul tragico incidente di trent'anni fa".

Prima dell'inizio dei lavori del Consiglio regionale, la commemorazione del trentennale della strage è proseguita in aula, con la proiezione di un video d'epoca, messo gratuitamente a disposizione da Telegranducato, e con la proiezione di un videomessaggio del sindaco di Livorno, Luca Salvetti. Subito dopo, il presidente Mazzeo ha dato lettura del messaggio scritto da Luchino Chessa, presidente Associazione 10 aprile - Familiari vittime Moby Prince, e da Nicola Rosetti, vicepresidente Associazione 140 Familiari vittime Moby Prince, con il quale rinnovano la richiesta di verità e giustizia e ringraziano il Consiglio regionale per il sostegno alla loro battaglia. Mazzeo ha chiuso la commemorazione rivolgendo "un saluto al presidente dell'Associazione 140, Loris Rispoli, che non è potuto essere presente per motivi di salute. Ci auguriamo di rivederlo presto in Consiglio regionale".

"A trent'anni di distanza dalla notte dell'incendio del traghetto Moby Prince, ancora l'Italia non conosce le cause né le responsabilità di quella strage che rimane una ferita aperta per la città di Livorno e la Toscana. A fronte dell'impegno e della vicinanza che la Giunta regionale e il Consiglio regionale hanno sempre dimostrato alla comunità livornese per i drammatici fatti del 10 aprile di 30 anni fa, con una mozione che mettiamo a disposizione di tutti i gruppi consiliari, chiediamo alla Giunta di continuare a sostenere l'attività dei familiari delle vittime nel richiedere verità e giustizia. Mettendo in atto ogni strumento e ogni modalità utile, anche attraverso la costituzione di parte civile in nuovi eventuali procedimenti penali che si dovessero aprire, al fine di conseguire gli obiettivi di verità e giustizia che sono priorità anche della Regione Toscana. Sostenendo con forza l'istituzione della nuova Commissione d'inchiesta parlamentare, che ha ricevuto il via libera il 9 aprile scorso dalla IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. Sabato scorso, in occasione del trentesimo anniversario della strage, alla presenza delle istituzioni cittadine e dei rappresentanti della Regione Toscana, è stata rinnovata con forza la richiesta che venga fatta piena luce su tale strage. Ed ancora risuonano le importantissime parole contenute nel messaggio che il Presidente della Repubblica Mattarella ha voluto indirizzare alle associazioni dei familiari delle vittime, così come le riflessioni della Ministra della Giustizia Cartabia. Parole che alimentano nuovi sentimenti di speranza legate agli sforzi di accertamento della verità. A tal proposito ricordo gli elementi emersi nella relazione conclusiva del 2018 della Commissione parlamentare d'inchiesta e il lavoro che viene portato avanti dalla Procura di Livorno cui si guarda con grande attenzione".

E' quanto dichiara Francesco Gazzetti, consigliere regionale Pd presentando la mozione ''in merito alla necessità di istituire una nuova Commissione d'inchiesta parlamentare sulla strage del Moby Prince, per fare piena luce sulla catastrofe, a trent'anni dall'accaduto''.

''Con la mozione chiediamo, inoltre, alla Giunta un impegno a conservare acceso il ricordo delle stragi avvenute in Toscana rafforzando le iniziative volte alla formazione e diffusione di una cultura di legalità, anche grazie ai materiali contenuti nell'Armadio della memoria istituito all'interno della Biblioteca del Consiglio regionale ''Pietro Leopoldo'' - continua Gazzetti - Tra le altre azioni, nell'aprile 2016, il Consiglio regionale ha aderito alla campagna #iosono141 promossa dai familiari delle vittime oltre a vari atti sempre approvati all'unanimità dal Consiglio Regionale della Toscana. Quella della Moby Prince è una vicenda ancora oggi dolorosa: l'impegno che negli anni ha distinto le associazioni dei familiari è un valore che portiamo sempre con noi, un impegno a fare piena luce che non conosce pause o tentennamenti. Ecco perché ringrazio sia il Presidente della Regione Giani per la costante attenzione che il Presidente del Consiglio Mazzeo che con grande determinazione ha voluto, in questo trentesimo anniversario, alimentare azioni e impegni che, condivisi con tutto l'ufficio di presidenza, rappresenta un impegno comune per il lavoro da fare, tutti insieme, al fianco dei familiari delle vittime. Per non dimenticare, mai!".