Livorno, Molo Novo chiuso ai natanti, sì del Consorzio allo sbarco di protesta

Il Consorzio Nautico aderisce alla manifestazione. Il provvedimento crea roventi polemiche

Il volantino che pubblicizza la protesta al Molo Novo

Il volantino che pubblicizza la protesta al Molo Novo

Livorno, 4 maggio 2018 - Il Consorzio Nautico appoggia il "popolo delle barchette", che chiede alle autorità di fare marcia indietro e di rendere possibile l'approdo al Molo Novo, grande meta delle giornate di festa dei livornesi che possiedono una barca. In un documento, il Consorzio prende atto della posizione presa dal Pd con il consigliere Marco Ruggeri, capofila del "no" al provvedimento di divieto dell'Autorità Portuale. La questione è particolarmente rovente. Il divieto di approdo si è reso necessario per le condizioni di scarsa sicurezza nelle quali verserebbero oggi le aree in questione. 

"L’interdizione alla diga curvilinea e a quelle della Vegliaia e della Meloria, comprese le scogliere esterne e i terrapieni circostanti le stesse dighe, viene motivata da una questione di tutela dell’incolumità pubblica. Per far placare le polemiche, sarebbe sufficiente una precisazione da parte dell’Authority sul carattere temporaneo del provvedimento in questione. Anche i frequentatori capirebbero un divieto limitato alle arre da riparare e limitato al tempo necessario alla esecuzione dei lavori", dice il Consorzio. 

Che condivide l’iniziativa di protesta pubblica promossa da alcuni soggetti interessati, autodefinitisi ‘Il popolo delle barchette’. Un evento in agenda domenica prossima, 6 maggio e che si svilupperà nel corso della mattinata proprio al Molo Novo, con raduno per la partenza all’altezza dei Piloti, nel cuore del porto, alle 9.30. Il Consorzio Nautico invita quindi tutti i tesserati ai circoli a esso associati a prendere parte alla menzionata manifestazione, in modo da sensibilizzare quanto più possibile l’intera cittadinanza riguardo le criticità venutesi a creare all’indomani dell’adozione della suddetta ordinanza e soprattutto stimolare l’A.P. alla correzione del stessa ordinanza n°11.